Orfeo ritorna da Apollo

Per celebrare i quattrocento anni dell'"Orfeo" di Monteverdi la rassegna "Le Feste di Apollo" ha offerto una serie di appuntamenti – concerti e convegno – dedicati alla figura del mitico cantore, chiusa dall'esecuzione dell'"Orfeo ed Euridice" di Gluck, che ha visto impegnati I Barocchisti e il Coro della Radio Svizzera Italiana, guidati da Diego Fasolis al Teatro Farnese di Parma. Una esecuzione intensa, che ha raccolto gli applausi del pubblico

Recensione
classica
Feste d'Apollo Parma
Christoph Willibald Gluck
17 Maggio 2007
Per celebrare i quattrocento anni dell'"Orfeo" di Monteverdi la rassegna "Le Feste di Apollo" – promossa dall'Istituzione Casa della Musica e dal Teatro Regio di Parma – ha offerto una serie di appuntamenti – concerti e convegno – dedicati alla figura del mitico cantore. Un percorso che ha trovato il suo suggello nell'esecuzione dell'"Orfeo ed Euridice" di Christoph Willibald Gluck, in una sorta di rimando incrociato che ha visto protagonisti I Barocchisti e il Coro della Radio Svizzera Italiana, guidati da Diego Fasolis nella cornice seicentesca del Teatro Farnese di Parma. Una proposta che ha riannodato un altro filo del tempo e dello spazio, riportando nella città emiliana un'opera data in prima rappresentazione italiana proprio nell'ambito delle "Feste di Apollo" parmigiane del 1769, ideate da Carlo Innocenzo Frugoni in occasione del matrimonio tra il duca Ferdinando di Borbone e Maria Amalia, sesta figlia di Maria Teresa d'Austria. Vari rimandi, quindi, che hanno ritrovato nella presente esecuzione una appropriata dimensione ideale, anche grazie a quella vivacità interpretativa che Fasolis è riuscito a far emergere attraverso una scelta di tempi ben in linea con le necessità espressive del tessuto drammatico, completata da una cura efficace dei colori strumentali, emersi da un impasto orchestrale equilibrato, anche in occasione degli interventi – ben calibrati – del coro. Tra le interpreti, Nathalie Stutzmann ha restituito un Orfeo sicuro ma un poco omogeneo nella caratterizzazione drammatica, mentre intensa e ben tratteggiata è parsa l'Euridice di Maria Martìn Espada, così come ben adeguata al ruolo si è rivelata Alena Dantcheva nei panni di Amore. Alla fine applausi convinti per tutti dal folto pubblico presente al Farnese.

Orchestra: I Barocchisti

Direttore: Diego Fasolis

Coro: Coro della Radio Svizzera

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