Nino Rota napoletano

Grande successo a Martina Franca per l'opera sul celebre testo di Eduardo

Recensione
classica
Festival Valle d'Itria
Nino Rota
15 Luglio 2010
Ci sono voluti 33 anni perché "Napoli milionaria!", l’opera che Nino Rota scrisse nel 1977 per il festival dei Due Mondi sul celebre testo di Eduardo tornasse in scena. L’opera ha aperto con molto successo di pubblico il 36esimo festival della Valle d’Itria a Martina Franca. A dire il vero quello non era mancato nemmeno a Spoleto: l’opera rivela, semmai ce ne fosse bisogno, l’enorme facilità di scrittura di Rota, la sua felicità dell’invenzione melodica e nello stesso tempo la solidità formale delle stesse idee. Quella che cambia oggi è la prospettiva d’ascolto, più libera da pregiudizi, e meglio disposta a capire l’ironia con la quale Rota infierì su una critica ciecamente ostile. Le inflessioni chiaramente da musical del secondo atto, col richiamo anche nel testo al Puccini di "Butterfly" e al Bernstein di "West Side Story", per non dire delle infinite autocitazioni dalla sua cinematografia, che offrirono clamorosamente il destro alle violente stroncature di quegli anni, appaiono oggi invece delle provocazioni perfettamente studiate dal compositore alla fine della carriera; un modo per farsi beffa degli attacchi annunciati dei detrattori. Su questa lettura si è mosso il regista, che ha colto – con gusto e in sincronia coi tempi e i gesti musicali – le atmosfere della miseria fisica e morale di Napoli ai tempi della guerra. Cirillo ha calcato apposta la mano sugli eccessi, senza vergognarsi di sottolineare il lato kitsch della commistione tra sacro e profano. Giuseppe Grazioli ha diretto con molto rispetto una partitura che ha davvero amato, assecondato da una compagnia di cantanti-attori nel quale spiccavano Alfonso Antoniozzi (anche per l’impressionante somiglianza con Eduardo) e le due giovani Valentina Corradetti e Chiara Amarù.

Note: Prima ripresa mondiale dopo la creazione del 1977 al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Si replica il 17 luglio.

Interpreti: Alfonso Antoniozzi (Gennaro Jovine), Tiziana Fabbricini (Amalia), Dario Di Vietri (Amedeo), Leonardo Caimi (Errico “Settebellizze”), Carmine Monaco (Peppe “ ‘O Cricco”), Luigi De Donato (Riccardo Spasiano), Mattia Olivieri (Federico), Domenico Colaianni (“ ‘O Miezo Prevete”), Alessandro Scotto Di Luizo (Pascalino “ ‘O Pittore”), Marcello Rosiello (Il brigadiere Ciappa), Borja Quiza (Johnny, sergente americano), Anna Malavasi (Adelaide Schiano), Chiara Amarù (Assunta), Romina Boscolo (Donna Peppenella), Giuseppina Chirizzi (Donna Vincenza), Eleonora Raguso (Rituccia).

Regia: Arturo Cirillo

Scene: Dario Gessati

Costumi: Gianluca Falaschi

Orchestra: Orchestra Internazional d'Italia

Direttore: Giuseppe Grazioli

Coro: Coro Slovacco di Bratislava

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