Muti, un altro Orfeo fiorentino

A trent'anni dalla celebre edizione con Ronconi, il pubblico delle grandi occasioni affolla il Comunale di Firenze per il ritorno di Riccardo Muti nell'Orfeo ed Euridice di Gluck, stavolta in forma di concerto e in una visione ariosamente lirica e neoclassica. Daniela Barcellona è Orfeo

Recensione
classica
Teatro Comunale di Firenze Firenze
Christoph Willibald Gluck
28 Aprile 2007
Al Comunale di Firenze, affollato come nelle grandi occasioni e regolarmente per ogni ritorno di Riccardo Muti in questo teatro da dove cominciò la sua carriera internazionale, la visione che Muti ha impresso alla sua direzione dell'Orfeo ed Euridice in forma di concerto per il 70.mo Maggio Musicale Fiorentino ha assunto un sapore speciale dal raffronto dell'indimenticabile edizione firmata trent'anni fa dal giovane direttore con la regìa di Luca Ronconi. Al taglio che ricordiamo scolpito e tragico di allora si avvicenda, stavolta, una lettura più profondamente lirica, composta e tornita, che sembra guardare alla natura e all'intenzione originaria della "festa teatrale" gluckiana: un bassorilievo classico, naturalmente disposto sul limitare della tragicità per orientarsi verso il Lieto Fine, arricchito dai panneggi musicali dei cori e delle danze, tratteggiate e quasi levigate da Muti con un'attenzione particolare. Questa compostezza non ci è sembrata affatto assenza di drammaticità, anzi questa si esprime ad un livello più profondo, nell'animata varietà di andamenti e di accenti che caratterizza soprattutto i magnifici recitativi accompagnati per dare poi luogo al suggello apollineo dell'aria, e nella qualità palpitante degli accompagnamenti dell'orchestra alle pagine solistiche più drammatiche, come Che fiero momento di Euridice. E' una lettura coerente che si estende capillarmente alle plastiche e levigate sonorità dell'orchestra e coro del Maggio e alla collaborazione con Daniela Barcellona, Orfeo, che ridefinisce in una direzione di intimismo e di affinamento dell'espressione le sue doti di belcantista rossiniana fino al grande appuntamento con il celebre rondò Che farò senza Euridice, e con le due altre valenti interpreti, Andrea Rost, Euridice, Julia Kleiter, Amore. Successo nettissimo e particolarmente prolungato. In apertura di serata, un sentito ricordo di Muti e un minuto di silenzio per Rostropovic, alla cui memoria il concerto è stato dedicato.

Interpreti: Orfeo: Daniela Barcellona Euridice: Adrea Rost Amore: Julia Kleiter

Orchestra: Coro del Maggio Musicale Fiorentino

Direttore: Riccardo Muti

Coro: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Maestro Coro: Piero Monti

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo