Mustafà in Accademia

Ripresa dello storico allestimento di Ponnelle dell’Italiana in Algeri alla Scala

Recensione
classica
Teatro alla Scala Milano
Gioachino Rossini
30 Giugno 2011
Quando Haly ordina che si spari un colpo di cannone verso il fondo scena e una piccola nave di legno affonda senza pietà, non c’è volta (da quasi quarant’anni a questa parte) che il pubblico non esploda in una fragorosa risata. Le regie di Jean-Pierre Ponnelle non invecchiano mai perché sono fatte anche di piccole gemme di comicità surreale unite a un senso teatrale sommo che fonde insieme gesto, musica, parola. L’Italiana in Algeri di Rossini secondo Ponnelle è un serraglio fatto di tremoli eunuchi con gli ombelichi al vento, di luci d’oriente che filtrano tra gli intarsi delle grate floreali, di un timing strepitoso con tutto ciò che Rossini ha scritto in partitura. Per renderlo al meglio, occorre un cast che abbia voglia di mettersi in gioco: quale banco di prova migliore, dunque, per i ragazzi che escono (o sono usciti) dall’Accademia della Scala? Doveva essere un ‘saggio di fine anno’, direi che invece si è trattata di una serate migliori di tutta la stagione scaligera. Anita Rachvelishvili (già Carmen del 7 dicembre) è un’Isabella bravissima, che sa modulare agilità e canto spianato senza mai appesantire; Lawrence Brownlee è Lindoro ormai navigato, fresco di voce e sicuro nel registro acuto, e freschissimo e spiritosissimo è il Taddeo di Vincenzo Taormina. Svetta, pur nella piccola parte di Elvira, il talento più promettente tra quelli usciti dall’Accademia, ovvero Pretty Yende, che aspettiamo in ruoli più importanti. La palma d’oro dell’interpretazione va comunque a Michele Pertusi, outsider della produzione e maestro di canto e recitazione: basterebbe il suo muoversi tronfio avanti e indietro come un pavone nel terzetto dei pappataci per incoronarlo re della serata. Unico neo la direzione di Allemandi, grigia e monocorde: ma non basta per rovinare la serata.

Interpreti: Mustafà: Michele Pertusi; Elvira: Pretty Yende; Zulma: Valeria Tornatore; Haly: Filippo Polinelli; Lindoro: Lawrence Brownlee; Isabella: Anita Rachvelishvili; Taddeo: Vincenzo Taormina.

Regia: Jean-Pierre Ponnelle

Scene: Jean-Pierre Ponnelle

Costumi: Jean-Pierre Ponnelle

Orchestra: Orchestra dell'Accademia del Teatro alla Scala

Direttore: Antonello Allemandi

Coro: Coro dell'Accademia del Teatro alla Scala

Maestro Coro: Alfonso Caiani

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