Mela-mela-melancholia metallica

Installazione, workshop e concerto al REC di Reggio Emilia degli Einstürzende Neubauten, il glorioso gruppo tedesco che dalle muraglie di sonorità industriali è passato a forme-canzone post-punk e post-tutto

Recensione
classica
Teatro Municipale Valli Reggio Emilia
EINSTÜRZENDE NEUBAUTEN
29 Ottobre 2004
Il "multi-evento unico in Italia" si chiamava "Grundstück"; loro sono i berlinesi Einstürzende Neubauten (Nuovi edifici pubblici Cadenti); la loro voce, scalza e con un ciuffo molle e scivolante anni Sessanta, è Blixa Bargeld. Erano a Reggio Emilia, nel programma variato e contemporaneo e divorabile di REC 2004: Grund-stück, ovvero "Pezzi per terra", una produzione che germina dal sito www.neubauten.org, e che sedimenta in tre spettacoli a Vienna, Berlino, al Valli di Reggio appunto. I pezzi sono i fantastici strumenti metallici metallofoni, elettrovibranti che si costruiscono da loro, ad apertura di sipario dislocati come una fantastica scenografia "Mad Max" di un "Crepuscolo degli Dei" di un regista teutone e testone. Da venticinque anni eroi della produzione indipendente, sperimentale ed alternativa europea, questi 6+1 (il fonico conta!) sopravvissuti a tutti i post (-industrial, -punk, -new wave: Bargeld ha lavorato anche con Nick Cave) riempiono tetri i teatri dei loro tour di giovani neo-fans, che cercano i 45nni in sala per testare che ne pensano di questa ennesima migrazione degli EN: perché cercano la forma canzone pop? Vogliono arrivare al successo su Mtv? Com'erano decenni fa nella mitica sala presse del Lingotto, prima che l'ex fabbrica automobilistica divenisse un brulicare di tristi commerci per masse di periferia? Non basta loro educare nei loro workshop (come quello di Reggio Emilia) dei simpatici ragazzi naturalmente tutti vestiti di nero e di viola a fare da percussione corale umana coi piedi, con le mani, con la voce? Non basta loro cantare mela-mela-melancholia o titolare "Silence is sexy" i loro pezzi, prima di esplodere in martellate apocalittiche, di tubi aeronautici, o lastre di latta o rotori a punte, vergini di Norimberga del suono metallico? Non sono contenti mai gli EN: nella seconda parte del concerto presentano un lavoro in progress, che non hanno finito, che stanno provando: sussurri, silenzi, ritmi primordiali, quasi ecologici dopo tante tonnellate di metallo industriale. Sono generosi di musica, i cinquantenni stanchi, dopo due ore di trance urlante: "Ciao a tutti, adesso basta, vado a impiccarmi nel cesso dell'albergo" è il congedo di Blixa.

Orchestra: EINSTÜRZENDE NEUBAUTEN

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