Lucia gotica, Alvarez memorabile

Andrea Rost, Marcelo Alvarez e un'armonica a bicchieri emergono tra le star della nuova produzione di "Lucia di Lammermoor" al Covent Garden

Recensione
classica
Royal Opera House (ROH) Londra
Gaetano Donizetti
29 Novembre 2003
Erano quindici anni che "Lucia di Lammermoor" non calcava le scene del Covent Garden, un'attesa sufficiente ad assicurare un pubblico di connaisseurs alla prima di questa nuova produzione, che tra le altre cose vantava l'uso della nuova edizione critica del lavoro di Donizetti. La popolarità del lavoro nell'Ottocento, le politiche teatrali e i capricci di almeno una prima donna avevano contribuito a trasmettere una versione composita, qui restituita ad uno stato quasi pre-originale: non solo la celebre cadenza col flauto nella scena della pazzia, scritta per Nellie Melba a fine Ottocento, è stata sostituita con una contemporanea, ma nell'orchestrazione è stata reintegrata la parte per l'armonica a bicchieri, uno strumento inventato da Benjamin Franklin, e che l'orchestra del Teatro S. Carlo di Napoli includeva. Donizetti aveva scritto una scena per questo strumento, considerato ideale per creare un'atmosfera soprannaturale, ma problemi con lo strumentista avevano portato alla sostituzione con il flauto prima della prima. La nuova versione rinforza l'atmosfera gotica del lavoro, ed in particolare la cadenza non accompagnata offre un'immagine più brutale dello stato mentale di Lucia. Andrea Rost è struggente nei panni della protagonista, un crescendo di variazioni emotive, ma la serata appartiene all'eccellente Edgardo di Marcelo Alvarez, erede di una nobile tradizione belcantistica, il cui tono ricco e seducente, accompagnato da intelligente fraseggio ed uso del testo, offre una performance memorabile. Anthony Michaels-Moore è perfetto nei panni di Enrico, e l'ottimo livello del cast, che include il Raimondo di John Relyea e l'Arturo di Peter Auty, emerge nel finale del secondo atto. Evelino Pidò dirige con grande attenzione e sensibilità dinamica e ritmica, non sempre facilitato dalla produzione 'germanica' di Christof Loy, fischiato alla fine della serata.

Interpreti: Lucia, Andrea Rost/Li Ping Zhang; Enrico Ashton, Anthony Michaels-Moore; Edgardo, Marcelo Alvarez; Arturo Bucklaw, Peter Auty; Raimondo Bidebent, John Relyea; Normanno, Andrew Kennedy; Alisa, Ekaterina Gubanova

Regia: Christof Loy

Scene: Herbert Murauer

Orchestra: Orchestra della Royal Opera House

Direttore: Evelino Pidò

Coro: Coro della Royal Opera House

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