L'ironia profonda della voce

I 'Berlin Comedian Harmonists' (per la prima volta in Italia, con un tour che tocca Roma, Perugia e Firenze), hanno raccontato la storia 'in versione concertante' dei 'Comedian Harmonists' utilizzando alcuni brani del diario personale di Harry Fromermann, il fondatore dello storico gruppo, relativi al reclutamento dei componenti, all'armonizzazione del gruppo, all'individuazione del repertorio, all'enorme successo fino allo scioglimento definitivo nel febbraio del 1935.

Recensione
classica
Amici della Musica Perugia
19 Dicembre 2005
I 'Berlin Comedian Harmonists' (per la prima volta in Italia, con un tour che tocca Roma, Perugia e Firenze), hanno raccontato la storia 'in versione concertante' dei 'Comedian Harmonists' utilizzando alcuni brani del diario personale di Harry Fromermann, il fondatore dello storico gruppo, relativi al reclutamento dei componenti, all'armonizzazione del gruppo, all'individuazione del repertorio, all'enorme successo fino allo scioglimento definitivo nel febbraio del 1935. I 'Berlin Comedian' hanno operato numerose incursioni nel territorio del Lied, sempre amatissimo in Germania, con arrangiamenti di famosi brani di musica classica (ad esempio, Ungarischer Tanz n.5), ed hanno eseguito intramontabili successi internazionali quali Oi marì oi Marì, Amapola, Funiculì funiculà, Ba...ba...baciami piccina, e popolari canzoni tedesche degli anni Venti e Trenta (tra cui Veronika, das Lenz ist Da e Mein Kleiner Grüner kaktus (che avevamo ascoltato anche nella divertentissima esecuzione dei 'Palast Orchester' a Perugia nel gennaio 2003). Il gruppo ha riportato in vita l'atmosfera struggente, nostalgica, leggera (come dice la canzone Ein Bisschen Leichtsinn kann nicht schaden: Cosa può esserci di più bello nella vita che una giornata divertente? O il brano da Irgendwo auf Welt: C'è un piccolo pezzetto di fortuna e lo sogno in ogni momento!) del repertorio dei 'Comedian Harmonists'. Questi erano una delle attrazioni più celebri nella Germania di Weimar: cinque cantanti ed un pianista che con il loro inimitabile umorismo e con i loro virtuosismi vocali trasformavano in maniera originale (al confine tra il jazz vocale e l'operetta) i canti popolari, la musica classica e le canzoni dell'epoca. Sullo sfondo c'erano - chiaramente e fin dalla scelta di un nome inglese - le esperienze 'a cappella' di vari gruppi americani, spesso presentati sotto l'etichetta generica di 'minstrels', tra i quali The Revellers, assai noti anche in Germania. Costituiti per metà da musicisti ebrei, all'avvento del nazismo i 'Comedian Harmonists' dovettero sciogliersi perché ai tre membri 'non ariani' veniva sottratto il diritto di esercitare la loro professione di musicisti e perché accusati di diffondere 'un'arte degenerata'. La storia del gruppo e della Berlino anni trenta è stata raccontata varie volte e in forme differenti. La popolarità del gruppo, mai completamente perduta nel mondo germanofono, viene rilanciata negli Stati Uniti negli anni '70 da Lester Bangs, noto critico rock e da Joe Boyd, produttore musicale. Nel 1976 esce il documentario Comedian Harmonists di Eberhard Fechner, prima ricostruzione analitica della vicenda con l'ausilio di materiali d'archivio spesso rari, mentre nel 1985 i britannici 'King's Singers' pubblicano, dopo varie esecuzioni live, un notevole Tribute. Nel 1997 è comparso il fortunato film di Joseph Vilsmaier Comedian Harmonists. Eine legende kehrt zurück (C.H.: ritorna una leggenda); nel 1999 Barry Manilow ha proposto in California Harmony, una sua melodrammatica versione della vicenda, mentre a Broadway è andato in scena un semi-musical dal titolo Band in Berlin. Negli ultimi anni c'è stato un grande interesse per la produzione musicale leggera tedesca degli anni venti e trenta, prima cancellata dal nazismo e quindi bollata sotto l'etichetta 'Entartete Kunst', arte degenerata. Nel 1994 i sei giovani musicisti berlinesi di 'Berlin Comedian Harmonists' hanno deciso di riportare in vita quello storico gruppo e, tramite la documentazione sonora superstite dei vecchi settantotto giri, hanno ricostruito gli arrangiamenti autentici del Comedian, il suo originalissimo colore vocale, la sofisticata elaborazione delle melodie, dalla scrittura ricca di armonizzazioni complesse. Il repertorio dei 'Berlin Comedian' segue vari percorsi tutti riconducibili alla dimensione di un divertimento musicale sapiente, in cui si incrociano efficacemente riferimenti classici e armonizzazioni a swing, imitazioni di strumenti e di rumori quotidiani, in un continuo blend tra ironia e virtuosismo. La presenza scenica del gruppo riprende la straordinaria complicità tra i membri dell'ensemble storico, che parodiavano esplicitamente l'istituzione stessa del concerto, in un continuo gioco di sberleffi e divertiti richiami all'ordine. Il catalogo integrale delle numerose realizzazioni dei Berlin è disponibile in rete, nei numerosi siti di fans e appassionati (si può confrontare ad es. http://www.anm.tuwien.ac.at).

Interpreti: Berlin Comedians

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