La musica è un vetro per il fabbro di parole

Philip Glass ha aperto con un omaggio ad Allen Ginsberg la settimana monografica a lui dedicata dal Festival delle arti contemporanee "Futuro Presente" di Rovereto, ospitata negli spazi del Mart. Ad affiancarlo in un concerto intenso e un poco nostalgico Patti Smith, impegnata a recitare poesie sue e, soprattutto, del poeta beat americano, e Giovanni Sollima. Tanto il pubblico e calorosissimo il successo.

Recensione
classica
Futuro Presente. Festival delle Arti Contemporanee Rovereto
04 Aprile 2006
Philip Glass ha aperto con un omaggio ad Allen Ginsberg la settimana monografica a lui dedicata dal Festival delle arti contemporanee "Futuro Presente" di Rovereto, ospitata negli spazi del Mart. Già nell'incontro pomeridiano è emersa ampiamente la sua visione trasversale e totalitaria della musica, ribadita naturalmente in questo concerto inaugurale, nel quale era affiancato da Patti Smith. Si è trattato di un vero e proprio viaggio ideale e un poco nostalgico in cui la tensione espressiva dominante è stata rappresentata dai rimandi poetici scanditi dalla voce della cantante americana, che ha restituito le poesie di Ginsberg - ma anche le sue - attraverso la ruvida dolcezza che le appartiene. Una sequenza partita dai versi di "Notes to the Future" della stessa Smith, per poi alternare poesie ginsbergiane come "Wichita Votrex Sutra VI", "On Cremation of Chogyam Trungpa, Vidyadhara" o "Magic Psalm". Al centro un'oasi dedicata alla Smith cantautrice, nella quale, affiancata dal bravo Giovanni Sollima, ha reinterpretato alcuni brani come "Beneath The Southern Cross" o "My Blakean Year", offrendo poi un intenso omaggio a un De Andrè d'annata. Glass al pianoforte non è certo Pollini - tra i brani il primo dell'album "Glassworks" degli anni Ottanta e i più recenti "Musical Journey", "Etude 2 and 10" - ma il suo stile compositivo rimane un punto fermo per "le musiche" degli ultimi trent'anni, così trasparente nell'essere ancorato a quell'estetica della ripetizione di ascendenza orientale che, dalla metà degli anni Sessanta, abita la sua fantasia compositiva. Il pubblico, molto numeroso ed entusiasta, era quello che lo stesso Glass cerca in questi concerti: una fusione tra chi segue la sua musica e la maggioranza dei frequentatori dell'ambito "popular". Operazione riuscita.

Interpreti: Patti Smith, Philip Glass

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