La Mullova tra barocco e contemporaneo

Applausi al Regio di Parma per la violinista russa

Recensione
classica
Fondazione Teatro Regio di Parma Parma
12 Maggio 2017
Quello offerto l’altra sera da Viktorija Mullova è stato un percorso dipanato sul doppio binario rappresentato dal confronto tra una selezione monografica di pagine bachiane e incursioni tra Novecento e repertorio contemporaneo. Un tracciato parallelo che è stato ribadito anche dalla scelta di utilizzare due strumenti differenti quali un Guarnieri con corde in budello per i brani di Johann Sebastian Bach e uno Stradivari con corte in acciaio per il resto del programma, come la stessa violinista ha illustrato in apertura di serata. Un’impostazione che ha evidenziato in maniera plastica la differenza di approccio interpretativo proposto dalla Mullova in questa occasione, frutto di un ideale pendolo espressivo che dalla dimensione misurata e raccolta dei brani del compositore di Eisenach – Allemanda" e "Double" dalla Partita n. 1, BWV 1002, "Largo" e "Allegro assai" dalla Sonata n. 3, BWV 1005, ancora "Tempo di Borea (Gavotte)" e “Double" sempre dalla Partita BWV 1002 per arrivare alla Sonata n. 1, BWV 1001("Siciliana" e "Presto") e alla “Ciaccona” dalla Partita n. 2 in re minore BWV 1004 – si passava di volta in volta ora alle essenziali screziature di “Line by line”, brano del quarantenne compositore giapponese Dai Fujikura, ora alla strutturata eleganza delle tre “Miniatures” del britannico George Benjamin, ora alla solide campiture della Sonata per violino solo in re maggiore op 115 di Sergej Prokofiev, quest’ultima plasmata attraverso una delle interpretazioni più coinvolgenti della serata. Un percorso di ascolto intenso, seguito in silenzio dall’inizio alla fine – come richiesto dalla stessa interprete – da un pubblico che ha salutato con calorosi applausi l’artista, ripagato da un bis bachiano.

Note: Foto Roberto Ricci

Interpreti: Viktorija Mullova (violino)

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