La magnifica intesa

Abbado e Pollini a Ferrara

(foto George Andherub/Lucerne Festival)
(foto George Andherub/Lucerne Festival)
Recensione
classica
Ferrara Musica Ferrara
23 Settembre 2012
La tournée europea di Abbado con l'orchestra del Festival di Lucerna ha avuto come ultima tappa Ferrara, per festeggiare la riapertura del Teatro Comunale dopo il terremoto: le lesioni erano leggere, non le spese per la messa in sicurezza definitiva. L'incasso del concerto è stato devoluto a queste ultime, per merito di tutti i musicisti che hanno rinunciato al loro cachet e del festival svizzero che ha sostenuto le spese di trasferta. Il Concerto per pianoforte n. 17 di Mozart ha rivisto riuniti Pollini e Abbado in una intesa che ha sempre del miracoloso. Si aggiunga poi un organico dalle sonorità chiare e ferme, Pollini che si accompagna cantando in sordina e il continuo scambio di occhiate e sorrisi con Abbado. Davvero un'esecuzione mirabile per lucidità ed eleganza, capace anche di trasmettere allegria. Al termine ovazioni a non finire, col pianista visibilmente felice, che dapprima ha ringraziato l'amico direttore, poi il violino di spalla e solo in ultimo si è girato verso il pubblico. Nessun intervallo tra i due tempi del concerto, solo un gran maneggio per allontanare il pianoforte e disporre nuovamente i leggii. L'orchestra è rientrata insieme con Abbado, che ha atteso pazientemente sul podio la fine delle accordature. Non certo per osmosi musicale, ma una sorta di solare gioiosità si è trasfusa anche nella Prima sinfonia di Bruckner, Abbado ne ha controllato alla perfezione le grandi masse sonore, come ha sottolineato la leggerezza di alcuni passaggi (specie nel secondo tempo) e la trascinante festosità dello Scherzo. Il suo Bruckner dà l'impressione d'essere già un punto fermo nella storia delle recenti interpretazioni del compositore o di diventarlo in futuro, come lo è stato anni fa il suo Beethoven coi Berliner a Roma. Forse, se il Teatro Comunale avesse messo a disposizione la copertura lignea del palcoscenico, per altro già sperimentata nei concerti di Ferrara Musica, si sarebbe sviluppato un impatto dinamico più diretto e trasparente verso la sala. Evitando un effetto "camino" sopra l'orchestra.

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