In Germania l'opera da camera "Tarquin" appare oggi in prima assoluta in lingua originale (inglese) nella Werkstatt berlinese dello Schillertheater, inscenata come lavoro di studio per giovani cantanti. La partitura dodecafonica, risalente al 1940, è ricca di ritmi di danza e di forme chiuse come in Berg; sa essere graffiante nel suo stile essenziale, ma anche lirica quando sottolinea l'autenticità del sentimento umano.
Qui all'originale è intrecciato un esperimento: la direttrice di un laboratorio (la stessa Werkstatt) osserva e commenta in tedesco ciò che avviene in scena; al pubblico è chiesto pertanto di indossare dei camici da ospedale. E si comincia.
La brutale ascesa al potere di Tarquin, controfigura di Tarquinio il Superbo o dello stesso Hitler – l'interpretazione è lasciata volutamente allo spettatore, anche se gli abiti di scena ricordano i nazifascisti – si lega all'iniziale storia d'amore fra tre ragazzi: il cattivo studente Marius "che voleva sempre essere il primo" trasformatosi nel dittatore Tarquin è interpretato dallo stesso Maximilian Krummen, che come gli altri personaggi canta in due ruoli. Il piccolo organico di due pianoforti, violino, clarinetto, tromba e percussioni conduce speditamente l'azione, senza alcuna sbavatura, sotto l'attenta direzione di Max Renne. Buoni gli interpreti sia vocali sia strumentali.
La storia si ripete, insegna Tarquin, e quest'opera è un grido di dolore contro tutte le dittature (come già "Der Diktator" del 1930). Krenek tuttavia non smarrisce mai un gusto per il surreale che ricorda il "Grande dittatore" di Chaplin.
Sala piena, ma pubblico non entusiasta come in altre rappresentazioni di questa stagione. Eppure la piccola sala della Werkstatt non ha paura di sperimentare, e di questo le siamo molto grati.
Note: Prima: 19 aprile 2015, repliche fino al 28 aprile
Con il contributo della Liz Mohn Musik- und Kulturstiftung
Dal trascinante pianoforte della Argerich all’intensa "notte" di Schönberg, i primi giorni della 28a edizione del Festival Elba Isola Musicale d’Europa.