Kolja, Daniel e quelli della Mahler

Blacher e Harding si inseguono in una brillante esecuzione del Concerto per violino di Elgar: lo spirito del Lucerne Festival arriva nella capitale.

Recensione
classica
Festival Abbado Roma
08 Ottobre 2005
Lo avevano visto tranquillo, seduto al leggio di primo violino al concerto d'apertura con Claudio Abbado sul podio, ma al secondo appuntamento del Festival ecco Kolja Blacher a fianco del direttore Daniel Harding come solista. È il ben noto spirito del Festival di Lucerna che per la prima volta esce dai cantoni elvetici, portando a Roma musicisti che con disinvoltura si spostano dal leggio d'orchestra al fronte palco, e fino nella dimensione raccolta della musica da camera per undici concerti, due diretti da Abbado, con replica, due da Harding e cinque di ensemble cameristici. Lo spirito che li guida è il piacere di far musica insieme, e resta da vedere come tutto ciò funzioni. Blacher è un vero protagonista nel Concerto per violino e orchestra di Edward Elgar, una partitura davvero ardua per il solista, che il violinista berlinese non si limita a leggere in maniera tecnicamente impeccabile, ma riuscendo a imprimere la sua personalità in passaggi mozzafiato come il folle volo di note che conclude il primo movimento. Il suono potente del suo Stradivari diviene flessuoso in alcuni passaggi dell'Andante, e magico nella Cadenza accompagnata del finale. Ed è perfetta l'intesa con Harding che spesso spinge orchestra e solista su tempi davvero solleciti e fulminei. La velocità resta la caratteristica più evidente del direttore britannico, che tuttavia nella Sinfonia n. 4 di Johannes Brahms, in conclusione di concerto, mostra sostanziose capacità nella concertazione e un affiatamento davvero notevole con la Mahler Chamber Orchestra, compagine equilibratissima nelle sue sezioni, dalla solidità degli ottoni agli archi bruniti capaci di scoscese perturbazioni. Le accelerazioni, particolarmente feroci nella Passacaglia finale, si succedono a momenti di calma estatica: sarà pure un enfant gâté ma quando gioca in casa Harding può essere davvero sorprendente. Lunghissimi e convinti applausi per tutti.

Orchestra: Mahler Chamber Orchestra

Direttore: Daniel Harding

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

La direzione di Valcuha, la regia di Guth, i cantanti ottimi e perfettamente affiatati hanno reso indimenticabile quest’edizione del capolavoro di Janacek

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival