A Jazzahead è l'anno della Norvegia

Si è conclusa a Brema la quattordicesima edizione della fiera di riferimento per il jazz in Europa

John Surman e Karing Krog a Jazzahead! 2019 (foto di Luca Vitali)
John Surman e Karing Krog a Jazzahead! 2019 (foto di Luca Vitali)
Recensione
jazz
Brema
Jazzahaed
25 Maggio 2019 - 28 Maggio 2019

L'edizione 2019 di Jazzahead! conferma Brema come punto di riferimento per gli operatori del jazz, europei e non.

Giunta alla quattordicesima edizione, la manifestazione si è confermata un'ottima opportunità di incontro e scambio per gli addetti ai lavori – organizzatori di eventi, musicisti, etichette, giornalisti e management, e molto altro ancora. Numericamente ha registrato, rispetto alla passata edizione, un’ulteriore crescita delle presenze: da giovedì 25 a domenica 28 aprile si sono visti infatti, in rappresentanza di 64 paesi, più di 3.400 addetti ai lavori per gli oltre 18.000 visitatori presenti, 1.419 le società espositrici e 121 gli stand. Quanto ai concerti, infine, nel solo fine settimana sono stati più di 100.

«Jazzahead! è il più grande raduno del settore in tutto il mondo», ha affermato Hans Peter Schneider, Managing Director di Messe Bremen e fondatore di Jazzahead! «Per le persone che vogliono sviluppare ed espandere i loro contatti internazionali, questo è il posto giusto». 

Questa edizione è stata all’insegna della Norvegia – paese partner – che ha aperto le danze il 25 con la cerimonia inaugurale e con la presenza di diversi rappresentanti istituzionali del ministero della cultura, di Norla (ente ministeriale che supporta la diffusione della letteratura norvegese all’estero – non a caso, visto che quest’anno la Norvegia sarà Ospite d’Onore anche alla fiera dell’editoria di Francoforte), Music Norway, Norsk Jazzforum e altre istituzioni, governative e non. A chiudere la cerimonia inaugurale è stata la madrina del jazz norvegese, Karing Krog, in duo con il sassofonista John Surman.

Una folta rappresentanza di musicisti ha poi animato la Norwegian Night (sia in fiera che presso il centro culturale Schlachthof): tra di loro hanno senza dubbio brillato i giovani e divertenti Skadedyr, come pure Frode Haltli con Avant Folk, l’Acoustic Unity del batterista Gard Nilssen e il batterista Thomas Strønen con Time Is a Blind Guide. Una rappresentanza di ottimo livello ma che, filtrata come sempre dalla selezione della giuria internazionale, ha visto esibirsi proposte di stampo meno identitario – perdendo qualche elemento distintivo della scena norvegese.

Scena che per la serata di gala successiva è stata rappresentata dal quintetto del trombettista Mathias Eick e dalla cantante Solveig Slettahjell con Trail of Soul (con Knut Reiersrud e In The Country) – par condicio assicurata alle due etichette ECM e ACT – e concluso col pirotecnico ensemble Large Unit del batterista Paal Nilssen-Love con l’evento domenicale Nordic At Noon.

Nell’anno della Norvegia abbiamo ascoltato, grazie al German Jazz Expo, anche tanta Germania, e a farsi notare sono stati senza dubbio il piglio tellurico del trio Edi Nulz e il più magmatico e riflessivo trio del pianista Johannes Bigge.

Diversi progetti interessanti in occasione dello European Jazz Meeting: ottima la rappresentanza islandese con Scott McLemore e il suo quartetto, ma anche Sunna Gunnlaugs in trio con ospite il trombettista finlandese Verneri Pohjola, come pure quella portoghese, con i fantasiosi The Rite of Trio e il divertente Lisbon Underground Music Ensemble (L.U.M.E.), la belga, con l’effervescente big band Flat Earth Society che celebrava vent’anni di carriera, e non ultima l’Italia che, con Giovanni Guidi (unico gruppo italiano selezionato) e il suo nuovo quintetto si è difesa bene, grazie anche a uno sfavillante Francesco Bearzatti al sax tenore.

Francesco Bearzatti a Jazzahead! 2019 (foto di Luca Vitali)
Francesco Bearzatti a Jazzahead! 2019 (foto di Luca Vitali)

Autentica invasione dei club di tutta la città per la Club Night del venerdì e sold out per la Overseas Night, in cui c’era molta attesa per il gruppo della bassista Linda May Han Oh - musicista di grande tecnica e presenza scenica affiancata da una band di fuoriclasse (Greg Ward sax alto, Fabian Almazan piano e Rudy Royston batteria) che ha premiato un pubblico che predilige tecnica e muscoli.

In ultimo, ma non per importanza, Italia sugli scudi per la conferenza stampa della European Jazz Conference 2019 (che quest’anno si terrà a Novara dal 12 al 15 settembre), introdotta dal presidente di Europe Jazz Network, Jan Ole Otnæs (Nasjonal Jazzscene – Norvegia), ed esposta nel dettaglio da uno dei due direttori artistici di Novara Jazz, Corrado Beldì.

Novara al centro del jazz europeo

La conferenza interagirà con diverse eccellenze del territorio e presenterà numerosi artisti, sia emergenti che affermati, della scena italiana (Rosa Brunello, Hobby Horse, O-Janà, Filippo Vignato, Gianluca Petrella, Franco D’Andrea, Camilla Battaglia, Piero Bittolo Bon). Un appuntamento che gli operatori del jazz internazionale non potranno perdere e che all’insegna del motto di quest’anno “Feed your Soul” si annuncia fin da ora ricco di interessanti iniziative.

La presentazione della European Jazz Conference a Jazzahead! (foto di Luca Vitali)
La presentazione della European Jazz Conference (foto di Luca Vitali)

È dal 2006 che Jazzahead! dà appuntamento ogni anno alla scena jazz mondiale nei padiglioni della fiera di Brema, e la prossima volta sarà la quindicesima. Nel 2020 Jazzahead! si terrà dal 23 al 26 aprile. Segnatevelo!

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

jazz

Il Bobo Stenson Trio ha inaugurato con successo la XXIX edizione del festival ParmaJazz Frontiere

jazz

Si chiude la stagione di Lupo 340 al Lido di Savio di Ravenna, in attesa di Area Sismica

jazz

Reportage-check up annuale da Saalfelden sullo stato dell'arte del jazz