Il viaggio virtuale di Liberovici e Nove

Liberovici e Nove firmano la soap opera musical ispirata a Voltaire, inventando un viaggio virtuale nel mondo del marketing odierno, in cui la guerra serve a mantenere la pace e a sviluppare il mercato.

Recensione
classica
Teatro Stabile di Genova Genova
Andrea Liberovici
19 Maggio 2004
Pangloss trasformato in un furbo imbonitore odierno con la faccia di Gianfranco Funari, Candido e Cacambo venditori di un prodotto che si chiama nulla. E poi la vecchia uscita dalle pagine di Voltaire e finita nel baule di un rottame d'auto, un missile intelligente che continua a sbagliare bersaglio e la bella Cunegonda che diventa attrice porno. È alquanto variegato il cast di "Candido", la soap opera musical che Andrea Liberovici (musica e regia) e Aldo Nove (testo) hanno liberamente tratto dal "Candide" di Voltaire e che lo Stabile di Genova ha messo in scena al Teatro Duse. È un viaggio immaginario, virtuale nella società odierna, nel "migliore dei mondi possibili" per dirla con Pangloss. Candido si scontra dunque con una realtà incomprensibile, assoggettata al marketing, in cui la guerra serve per mantenere la pace e sviluppare la richiesta di mercato. Il progetto degli autori, stimolante sulla carta, lo è meno al momento realizzativo. Pregevole, ad esempio, l'idea di una scenografia assolutamente virtuale. Lo spazio scenico, spoglio, si riempie di immagini, di personaggi che interagiscono con gli effettivi attori in carne ed ossa. Così Funari-Pangloss appare e scompare come appartenente ad un mondo irreale, diffuso solo via etere. Il gioco appare però alquanto ripetitivo e la sorpresa iniziale finisce per risultare, alla lunga, prevedibile. Sul piano musicale, Liberovici allinea una serie di canzoni oscillando fra il melodico-sentimentale per Candido e il più movimentato rock per Cacambo. Bravi gli interpreti: Ivan Castiglione (Candido), Caterina Guzzanti(Cunegonda), Fabrizio Matteini (Cacambo), Tea Sammarti (La Vecchia), ai quali si aggiungono Funari e ancora, solo in voce, Eros Pagni e Massimo Mesciulam, rispettivamente Stalin e Lenin. Lodevole il gruppo strumentale guidato da Gloria Clemente.

Interpreti: Candido, Ivan Castiglione; Cunegonda, Caterina Guzzanti; Cacambo, Fabrizio Matteini; la vecchia, Tea Sammartini; Pangloss, Gianfranco Funari (partecipazione in video)

Regia: Andrea Liberovici

Scene: Paolo Giacchero

Costumi: Silivia Aymonino

Coreografo: Francesca Camponero

Orchestra: Musicisti: Gloria Clemente, Francesco Carpena, Roberto Fatticcioni, Davide L'Abbate, Pietro Sinigaglia

Direttore: Gloria Clemente

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