Il vento sereno di Auckland
L'indie pop di The Naked and Famous elettrizza le serate settembrine di MITO 2011.
08 settembre 2011 • 2 minuti di lettura
MITO Settembre Musica Milano
Intorno alle 22:30 gli neozelandesi di Auckland The Naked and Famous salgono sul piccolo palco coperto allestito tra le fronde e i cespugli del circolo Magnolia. Alle spalle di Thom Powers & Co. campeggia un telo scuro, su cui trovano posto quattro strisce retroilluminate. Scenografia essenziale ed evocativa, specchio dello stile asciutto e sognante del quintetto. “All of This” è il brano di apertura e soprattutto di assestamento sonoro. Messi a posto i volumi e recuperata lo spaesamento iniziale – dovuto al jet lag? – la band si compatta e propone una buona versione di “Punching in a Dream”, brano che delinea molto bene i riferimenti musicali “europei” del gruppo, in debito tanto con la Bjork di “Post” quanto con il Matt Johnson/The The di “Soul Mining”. Il pregio maggiore è l’approccio fresco e non privo di ingenuità con cui i Naked and Famous tracciano una loro (quasi) personale via all’electropop. Si percepiscono perfino echi psichedelici negli intrecci vocali à la It’s a Beatiful Day (band di San Francisco, attiva tra il 1967 e il 1974) nella successiva “A Wolf in a Geek’s Clothing”, che insieme all’ossessiva e martellante “DaDaDa” coincide con i momenti più esplosivi della performance, mentre molti dei quindici brani proposti durante l’esigua oretta di esibizione (in particolare “The Sun”, “Frayed” e “Bells”) risultano purtroppo piatti e esanimi. Buona la presenza scenica della saltellante Alisa Xayalith, immotivati i continui cambi di chitarra di Powers (il suono è sempre lo stesso: dunque?). Freschi, giovanili e ballabili, più consistenti di colleghi modaioli come gli Yeah Yeah Yeahs, i Naked and Famous hanno buone chance di affermarsi definitivamente sulla scena internazionale.
Interpreti: Thom Powers, David Beadle, Aaron Short, Jesse Wood, Alisa Xayalith