Il romanticismo a tinte forti di Bosch

L’impaginato proposto l’altra sera nell’ambito della rassegna Nuove Atmosfere della Filarmonica Toscanini affiancava pagine di Schumann e Brahms in un percorso di ascolto allettante per le suggestioni evocate da opere quali l’Ouverture da Genoveva e la Sinfonia n. 2 in do maggiore Op. 61 del compositore di Zwickau, nella cui cornice era incastonato il Concerto per violino e orchestra in re maggiore Op. 77 del maestro di Amburgo. A guidare la compagine orchestrale sul palcoscenico dell’auditorium Paganini di Parma è stato chiamato Marcus Bosch, protagonista di una direzione energica, come è emerso fin dalla pagina che apriva il programma. L’Ouverture tratta dall’unico lavoro teatrale di Schumann, infatti, ha preso forma attraverso una lettura compatta, serrata nelle dinamiche, capace di restituire i colori intensi dell’ordito strumentale mantenendo i rimandi drammaturgici dei caratteri tematici dell’opera in secondo piano. Un approccio che ha avuto il merito di offrire una resa orchestrale coesa, come è stato ribadito anche nel dipanarsi della pagina brahmsiana, dove l’orchestra si trova in ruolo paritario nei confronti del violino solista, in questa occasione incarnato da Anna Tifu, interprete dotata di sicura padronanza tecnica. E proprio la gestione dell’equilibrio tra solista e orchestra è parso elemento un poco uniforme, un dato che non ha comunque impedito di ritagliare momenti di efficace espressività come nelle tessiture dialogiche dell’Adagio. Anche la seconda Sinfonia schumanniana ha confermato il carattere della direzione di Bosch, ravvivata qui dalla maggiore varietà della partitura. Il pubblico ha salutato con applausi convinti Bosch e la Tifu la quale ha proposto una pagina di Enescu come brano fuori programma alla fine della prima parte della serata.

Interpreti: Anna Tifu, violino

Orchestra: Orchestra Filarmonica “Arturo Toscanini”

Direttore: Marcus Bosch