Il primo "Flauto" di Abbado

Ogni ritorno di Claudio Abbado sul podio rappresenta un evento culturale e mediatico senza paragoni

Recensione
classica
Teatro Municipale Valli Reggio Emilia
Wolfgang Amadeus Mozart
20 Aprile 2005
Claudio Abbado è uno dei pochi direttori d'orchestra in grado di sviscerare ulteriormente capolavori abusati come la trilogia dapontiana e in generale mostra un approccio decisamente moderno nei confronti di Mozart, in cui appare evidente un'idea espositiva che non bada tanto alla bellezza puramente estetica della partitura ma a ciò che essa nasconde, alla sua essenza, a volte così semplice quanto complessa. Quello che "Die Zauberflöte" (affrontato finalmente dal maestro dopo alcuni ani di attesa) cela straordinariamente sotto la patina fiabesca è un universo composto di bene e male: chi sceglie la via della conoscenza e intende accostarsi alla natura delle cose in senso filosofico potrà trovare l'amore, sarà in grado di comprendere la differenza tra luce e oscurità. Per realizzare questa idea sono serviti ben due Abbado, Claudio e il figlio Daniele, regista dello spettacolo in scena al Teatro Valli di Reggio Emilia coprodotto con il Comunale di Ferrara, Modena e il Festspiele di Baden-Baden. Sulle semplici e funzionali scene di Graziano Gregori, la vicenda procede come un soffio inarrestabile, sostenuta da un tessuto musicale che la sempre splendida e giovane Mahler Chamber Orchestra realizza con impareggiabile maestria. La direzione di Abbado riesce ad alternare attimi di delicata poesia come il commosso duetto tra Tamino e Pamina, ad altri di compiaciuta goliardia sonora riservata a Papageno. È un sogno che sembra realizzarsi questo "Flauto Magico" e merita pienamente i lunghissimi venti minuti di applausi rivolti a tutti i suoi artefici tra cui vale la pena menzionare i protagonisti vocali Christoph Strehl, Rachel Harnisch, Nicola Ulivieri, Matti Salminen. Letteralmente l'unica nota stonata proveniva purtroppo dalla Regina della Notte Ingrid Kaiserfeld, ma anche a lei, nella festa generale, erano riservati i fiori di un pubblico festante.

Note: Nuovo allestimento. Coproduzione de I Teatri di Reggio Emilia, Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Comunale di Modena e Festspiehaus di Baden-Baden, Germania

Interpreti: Sarastro: Matti Salminen, Tamino: Christoph Strehl, Pamina: Rachel Harnisch, Papageno: Nicola Ulivieri (20 aprile) e Markus Werba (22 aprile), Papagena: Julia Kleiter, Königin der Nacht: Ingrid Kaiserfeld, Erste Dame: Caroline Stein, Zweite Dame: Heidi Zehnder, Dritte Dame: Anne-Carolyn Schlüter, Sprecher: Georg Zeppenfeld, Monostatos: Kurt Azesberger, Drei Knaben: Solisti del Tölzer Knaben Chor, Erster Priester: Andreas Bauer, Zweiter Priester: Danilo Formaggia, Dritter Priester: Tobias Beyer, Erster Geharnischter Mann: Danilo Formaggia, Zweiter Geharnischter Mann: Sascha Borris, Drei Sklaven: Matthias Bernhold, Martin Olbertz, Tobias Beyer

Regia: Daniele Abbado

Scene: Graziano Gregori

Costumi: Carla Teti

Coreografo: Alessandra Sini

Orchestra: Mahler Chamber Orchestra

Direttore: Claudio Abbado

Coro: Festspielchor Baden-Baden

Maestro Coro: Anne Manson

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