Il maestro e Hiromi

La pianista giapponese con Ahmad Jamal incanta Umbria Jazz.

AL

13 luglio 2011 • 2 minuti di lettura

Umbria Jazz Perugia

All'Arena Santa Giuliana di Perugia una serata dedicata al pianoforte. Prima la giapponese Hiromi Uehara, accompagnata dal basso elettrico a sei corde di Anthony Jackson e dal batteria di Steve Smith. E subito dopo il suo mentore Ahmad Jamal con la formazione di sempre, Manolo Badrena alle percussioni, Herlin Riley alla batteria e James Camack al contrabbasso: i due pianisti ammaliano il pubblico che ricambia con lunghe standing ovation. Piccola e minuta, Hiromi si presenta sul palco con una pettinatura arruffata in stile Dragon Ball, si siede sorridente sullo sgabello davanti al pianoforte, abbassa lentamente la testa verso la tastiera e inizia a suonare "Voice", il brano che dà il titolo al suo nuovo lavoro, pubblicato qualche mese fa in Giappone: l'incipit preannuncia un concerto che trova il suo equilibrio tra innovazione e tradizione. Hiromi, dotata di una velocità straordinaria, accompagna il suo virtuosismo funambolico con una gestualità estrema, che sembra far parte della partitura e che la fa entrare ancora più in sintonia con il pianoforte. Dopo qualche drop in di stampo classico, come “I Got Rhythm” di Gershwin e "Piano sonata pathètique" di Beethoven, passa da "Now or never", a "Flashback. Dancando no paraiso", attraversando i diversi generi come fosse un gioco. Del suo talento si accorse Chick Corea quando Hiromi aveva diciassette anni; poi è stata la volta di Ahmad Jamal, diventato suo mentore, che la notò al Berklee College of Music di Boston: e sul palco, con i suoi ottantuno anni, a partire da “Swahililand”, “Kaleidoscope”, “Papillon”, fino a “Cross fire” e a “Bellows”, il "maestro" Jamal esibisce ancora il suo perfetto stile, che lo immortala nella storia del jazz.

Interpreti: Hiromi Uehara: pianoforte; Anthony Jackson: basso; Steve Smith: batteria. Ahmad Jamal: pianoforte;Manolo Badrena: percussioni; Herlin Riley: batteria; James Camack: contrabbasso.