Il dialogo negato

Joshua Redman e Brad Mehldau in duo a Vicenza Jazz 2010

Recensione
jazz
Vicenza Jazz Vicenza
09 Maggio 2010
L’esibizione Mehldau-Redman sul palco del Comunale di Vicenza, uno dei piatti forti della rassegna New Conversation 2010, pone sin dalle prime note interrogativi sulle possibili dinamiche creative della forma duo. Spazio rassicurante dove celebrare affinità autoreferenziali o momento di dialogo profondo dove rischiare, mettere in gioco contrasti e passioni? I due pare non abbiano dubbi, ognuno cammina per la propria strada compiacendosi di fortuiti, piacevoli incroci. Una collaborazione, la loro, che risale agli anni Novanta ma che lascia ancora molte perplessità. Cosa ci fa un sassofonista post-bop accanto ad un introverso pianista di impostazione classica? Potrebbe funzionare se Redman esaltasse linguaggio e calore del suo sax confrontandolo, mischiandolo pericolosamente ai territori intimi e astratti di Mehldau. Questo non succede, anzi, i due scelgono di sottoesporsi, nel senso che smussano un po’ le loro personalità per poter mantenere un possibile piano di interazione. Addirittura il pianista “accompagna” con accordi pieni le parti soliste del sax, negando ogni apertura al dialogo. Redman lavora molto su un suono controllato e sofisticato sia al tenore che al soprano, notevoli capacità tecniche, qualche svolazzo, controllo del vibrato, poco più. Mehldau, propenso naturalmente a rischiare davanti alla tastiera, esprime le cose migliori percorrendo introspezioni oblique, dissonanze spruzzate di blues e reminescenze stride. Anche il repertorio, che va dalla lettura di standard, da Parker a Monk con aperture in ambientazioni pop, non convince. Tutto rimane in superficie, nulla viene smontato, mai un momento forte e coinvolgente. Due musicisti di notevole personalità che si perdono in un progetto fragile, freddino, a tratti soporifero.

Interpreti: Joshua Redman - sax tenore, soprano Brad Mehldau - pianoforte

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