Hard Bop a Modica
Un inizio riuscito per la stagione 2010/11 della Fondazione Teatro Garibaldi
Recensione
jazz
L’apertura della stagione 2010/2011 della Fondazione Teatro Garibaldi ha avuto per protagonista il trombettista Terence Blanchard, natio di New Orleans ed ex membro dei Jazz Messengers di Art Blakey. Al suo fianco il pianista cubano Fabian Almazan, il contrabbassista Benjamin Williams, il batterista Kendrick Scott e il sassofonista Brice Winston. Il concerto si è aperto all’insegna dell’ hard bop con il brano “Time to spark “ firmato dal contrabbassista del quartetto ed è proseguita con brani dal respiro esteso con ampi spazi riservati all’improvvisazione, pur sempre ben controllata. Protagonisti innanzitutto i due fiati e poi Almazan, pianista capace di pregevoli contrappunti ritmici e di esposizioni liriche di grande effetto che si è mostrato determinante in alcuni brani contraddistinti da un tratto cool. Poi la sezione ritmica vera e propria con Williams, contrabbassista accorto ed essenziale che, imperterrito dall’inizio alla fine, ha svolto il suo lavoro di supporto ritmico fondamentale; e ancora l’ acutissimo batterista Scott, fantasioso e stilisticamente elegante. Blanchard ha riservato molto spazio ai suoi interventi impregnati di una forza espressiva dirompente e profonda, ha dialogato magnificamente con il sassofonista Winston (irresistibile il fraseggio incrociato dei due fiati, nell’ originalissima interpretazione di “Autumn Leaves”). Ha proposto qualche brano dal suo ultimo album “Choices” e ha inserito elementi nuovi, grazie all’uso di elettronica: anomalo in un jazz come il suo, tutto sommato circoscritto a una sorta di mainstream post-hard bop. In chiusura, una fulminante citazione della gershwiniana “Summertime”.
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