Gli ultimi giorni di Anna

Convince la prima assoluta dell’opera Anna A. che Silvia Colasanti ha musicato su libretto di Paolo Nori

SJ

28 settembre 2025 • 3 minuti di lettura

Anna A. (foto Brescia e Amisano - Teatro alla Scala)
Anna A. (foto Brescia e Amisano - Teatro alla Scala)

Milano, Teatro alla Scala

Anna A.

28/09/2025 - 02/12/2025

La novità assoluta di Silvia Colasanti Anna A., su libretto di Paolo Nori, ha una struttura solidissima. Gli ultimi giorni della poetessa Anna Achmatova, assistita in ospedale da Lidija Cukovskaja, sono affidati alle attrici Elena Ghiaurov nella parte della protagonista e Carlotta Viscovo in quella dell'amica, con l'orchestra che di tanto in tanto interviene arricchendo il passato di nostalgia, ma permettendo allo spettatore d'essere informato sulla vita privata di Achmatova, sui tre mariti morti drammaticamente, sulle persecuzioni staliniane. Costante il ricordo dei giorni che Achmatova trascorre davanti alla prigione di Leningrado in attesa di notizie del figlio incarcerato, insieme a madri e spose in analoga condizione disperata. La regista Giulia Giammona, complice la scenografa Lisa Behensky, ha posto sul palco un blocco con tre interni, sopra il quale uno schermo mostra foto d'epoca e video, sulla sinistra due piccoli locali, un sopra l'altro, sulla destra uno più ampio, davanti ai quali c'è un velo che crea un effetto nebbia, come nei ricordi. Ed è qui che prende forma il secondo livello di Anna A., dove agiscono i poeti e gli scrittori ribelli al regime sovietico, da Mandel'štam, a Pasternak, a Bulgakov, ai quali si unisce la giovane Achmatova (il soprano Laura Lolita Peresiva, che si alternerà nelle repliche con Etīna Emīlija Saulīte). Sono questi i momenti che la stessa Colasanti ha definito come "canti di conversazione". E infine c'è un terzo livello con le poesie di Achmatova, cantate quasi come vere e proprie arie chiuse. Nel corso dello spettacolo la Achmatova anziana si addentra anche negli spazi del passato, quasi ne prendesse parte.

Anna A. (foto Brescia e Amisano - Teatro alla Scala)
Anna A. (foto Brescia e Amisano - Teatro alla Scala)

Silvia Colasanti ha la capacità di passare da una all'altra delle tre formulazioni con estrema lucidità e chiarezza, sempre misurando gli effetti sonori, anche quando ammicca al folkore russo. La scena drammaturgicamente meglio riuscita, a parte quando intervengono i cori disperati delle madri, è forse quella di Stalingrado quando gli altoparlanti trasmettono poesie agli assediati (c'è anche una citazione della Settima di Šostakovič, eseguita per l'occasione in città e trasmessa a tutto volume come provocazione per i nazisti). Il momento meno convincente è invece l'intervento del personaggio del Potere (Damiano Salerno), che cita le "verità" del Grande Inquisitore di Dostoevskij, perché ha un sapore retorico rispetto a tutto il resto e finisce per fare la morale su qualcosa che abbiamo già capito. Il giudizio complessivo su Anna A. comunque non può essere che positivo, anche se rimane la sensazione che sia più parente di un oratorio che di un'opera lirica. Con tuttavia il rammarico che Anna A. sia stata inserita nel programma scaligero per i ragazzi, perché ci sta stretta e avrebbe meritato d'essere inserita nella stagione principale.

Sul podio delle due prime (mattina e pomeriggio) Anna Skryleva che dirigerà anche il 19 ottobre, mostra un assoluto controllo fra orchestra e palcoscenico. A lei succederanno Paolo Spadaro (23 novembre e 2 dicembre e Bruno Nicoli (1 e 2 dicembre.). L'orchestra, posta a livello della platea, è quella dell'Accademia della Scala, sempre di ottimo livello, come pure il coro della stessa Accademia e il suo cast canoro.