Fidelio secondo Mehta

Napoli: successo al San Carlo

Recensione
classica
Teatro di San Carlo Napoli
Beethoven
25 Settembre 2017
Bentornato al San Carlo, Fidelio. Capolavoro di Beethoven su versi di Sonnleithner, Von Breuning e Treitschke, testo misto di gioco e forma, un Singspiel tra musica e parlato, fitto di effetti vocali ricercati, e dai riflessi arcaici. Difficile immaginare una prova di Mehta migliore di questa, a capo dell'orchestra e coro del San Carlo, con i cantanti madrelingua, dalla parola teatrale folgorante, e l'inserzione recitata, che ahimé spezzava il ritmo, della pur bravissima Sonia Bergamasco a rappresentare un'ulteriore voce di Leonora - idea stilizzata e scolastica poco adatta per far esplodere emozioni e sentimenti. Il parlato, e con microfono, non sta al teatro in musica come la musica dal vivo o registrata sta a suo agio nel teatro di prosa. Fidelio deborda sentimenti illuministici, insieme a citazioni da Mozart “Così fan tutte” e “Flauto Magico”, esibite nell'orchestrazione degli ottoni, ad esempio, e nei vari duetti o nelle arie come quella di Rocco. Ma poiché manca la messinscena, i costumi ecc. che non poco ci lasciano rifuggire da qualsiasi realtà, valgono soprattutto le voci. Sono tutt'uno con i singoli personaggi i protagonisti Anja Kampe, Leonora e un possente Peter Seiffert, Florestano. Samuel Youn, Don Fernando e Evgeny Nikitin, Don Pizarro - hanno note nobili, raffinatissime - Wilhelm Schwinghammer, nel ruolo di Rocco in gara di bravura, cioè di espressività - non da meno lo Jaquino di Paul Schweinester, dalla voce tersa e di cangiante fluidità. Cattura il gesto di Mehta, seppur a volte con tempi meno spumeggianti, più riflessivi. Catturante anche per l'efficace declamazione e morbida cantabilità che pervade l'opera, dal carattere sempre intenso fino al finale decisamente trionfale, grandioso. Colpiscono la pertinenza e lo stile sfaccettato da timbri e fraseggio, l'abilità drammatica che Mehta instilla nell'orchestra tutta del teatro napoletano. Nella riuscita si inserisce il coro, ottimo nei volumi: all'inizio titubante, poi in crescendo e senza remore. La sala quasi piena alla seconda di lunedì sera in grande ovazione e apprezzamento.

Interpreti: Anja Kampe, Leonora - Peter Seiffert, Florestano -Samuel Youn, Don Fernando - Evgeny Nikitin, Don Pizarro - Wilhelm Schwinghammer, Rocco - Paul Schweinester, Jaquino.

Orchestra: del teatro di San Carlo

Direttore: Zubin Mehta

Coro: del teatro di San Carlo

Maestro Coro: Marco Faelli

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Ancona: Francesco Angelico sul podio

classica

Versailles, grande successo per Polifemo di Porpora con Franco Fagioli

classica

Apprezzate le prove di Chailly, Netrebko, Tézier e del coro, interessante ma ripetitiva la regia di Muscato