E il Conservatorio nacque grazie ad una sottana

Per i festeggiamenti dei 200 anni del “Verdi” di Milano, un vaudeville sulla sua nascita

Recensione
classica
Conservatorio "Verdi" Milano
Pierre Levi e Georges Boubolis
03 Settembre 2009
I festeggiamenti per il bicentenario dalla nascita del Conservatorio di musica “Giuseppe Verdi” sono iniziati nel 2007 (anno effettivo dei 200 anni), ma si sono protratti instancabilmente fino al 2009 e si avviano ad una conclusione: tanta generosità nelle celebrazioni si deve al ruolo indiscutibile che la storica istituzione ricopre all’interno del tessuto didattico e culturale della città (e non solo), e per una positiva propensione a mettere in mostra se stesso e i suoi allievi all’occasione (un saggio non si nega a nessuno). Per raccontare in maniera gioviale i giorni precedenti alla nascita effettiva del Conservatorio (17-18 settembre 1807), Pierre Levi e Georges Bouboulis hanno ideato e scritto una pièce teatrale (anzi, un vaudeville) mischiando fatti storici e fittizio plot sullo sfondo della Villa Reale di Monza dove all’epoca aveva residenza il viceré Eugène de Beauharnais: “Ludovico di Breme o l’inutile stratagemma” è uno spettacolo prodotto dal Théâtre Français de Milan di Aphrodite De Lorraine (qui interprete della moglie del viceré) e ammicca alla commedia musicale utilizzando pochissimi brani musicali interpretati dal alcuni studenti del conservatorio (non più di 40 battute in tutto) con richiami di Mozart, Pergolesi e Rossini per ribadire che, in fondo, più che gli assurdi equivoci amorosi di un incontenibile Ministro dell’Interno, ad esigere la nascita di una nuova scuola di musica fu soprattutto la crisi operistica che l’Italia attraversava negli anni della Repubblica napoleonica. Si ride, ogni tanto, soprattutto perché gli attori sono molto affiatati, su tutti Corrado Tedeschi (sì, proprio lui) nella parte di Ludovico, ma avremmo preferito festeggiare il conservatorio in modo un po’ meno caciarone.

Interpreti: Corrado Tedeschi - Ludovico di Breme; Gerardo Paganini - Pietro Moscati; Francesco Migliaccio - Giuseppe Carcano; Carla Gasperini - Anita; Serge Perilli - Eugène di Beauharnais; Aphrodite De Lorraine – Amelia di Baviera.

Regia: Marco Rampoldi

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