Deborah Voigt fa rivivere l'Elena Egiziaca

Una "Elena Egiziaca" fantascientifica al Met, con la Voigt protagonista

Recensione
classica
Metropolitan Theatre New York
Richard Strauss
27 Marzo 2007
Non fosse stato per Deborah Voigt è probabile che il Met avrebbe aspettato ancora prima di riproporre la "Aegyptische Helena", che non si era vista dal 1928. La speranza è che anche l'ultima delle creature della coppia Strauss-Hoffmannstahl diventi un'opera di repertorio, come è avvenuto per la Donna senz'ombra, ripescata proprio grazie a un allestimento del Met negli anni '60. Ma se tale è il destino dell'Elena Egiziaca, non sarà certo grazie a questa produzione, ottima per la parte musicale, quanto insoddisfacente per la messa in scena curata interamente da David Fielding. L'allestimento, ripreso dalla Garsington Opera, prevede un'ambientazione fantascientifica, con costumi tutti-frutti (il più sfortunato è stato Menelao, a cui è toccato un completo tre bottoni color prugna) e le immancabili pareti sghembe, giusto invertite nel secondo atto. Queste nel finale si trasformano in prua di transatlantico su sfondo marino, a simboleggiare la ritrovata felicità coniugale e il ritorno alla realtà, dopo l'andirivieni di folletti, visioni e complessi nevrotici che teneva in scacco la coppia regale. Fielding non manca di trovate astute (come la presenza di un doppio-ombra di Athria a cantare la parte della conchiglia-oracolo), ma uniforma i tanti registri del libretto a una parodia di una crisi di coppia (Poseidone va al lavoro la mattina con la sua valigetta, ecc.). Il risultato è che sotto la greve messinscena si perdono i preziosimi del testo (e vabbé), ma se ne va purtroppo anche l'ambiguità della musica sempre cangiante di Strauss. Nell'ottimo cast, hanno svettato le due donne: la Damrau, elegante e agile, e la Voigt, imperiosa nonostante fosse indisposta. Più in difficoltà Torsten Kerl nell'arduo ruolo del tenore. Tanti applausi infine a Luisi per la trascinante direzione.

Interpreti: Helena: Deborah Voigt; Aithra: Diana Damrau; Omniscient Mussel: Jill Grove; Menelaus: Torsten Kerl; Da-Ud: Garrett Sorenson; Altair: Wolfgang Brendel

Regia: David Fielding

Scene: David Fielding

Costumi: David Fielding

Direttore: Fabio Luisi

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