Danzare la Bellezza e l'Emozione

Alla Scala di Milano - a 43 anni dalla prima ed ultima esecuzione (Maderna sul podio, Wallmann per la regia e le danze, Berganza protagonista...)- è tornata Dido and Aeneas di Henry Purcell. In un allestimento di strepitosa bellezza, con Hogwood sul podio, si è rivelato il talento del coreografo e regista inglese Wayne McGregor. La danza come autonoma ma pertinente rappresentazione di emozioni e bellezza pura.

Recensione
classica
Teatro alla Scala Milano
Henry Purcell
28 Giugno 2006
Fatto raro, in un sol mese due allestimenti di Dido and Aeneas di Purcell in due teatri italiani. E con due coreografi a firmarli: al Comunale di Ferrara Sasha Waltz, alla Scala Wayne McGregor, con sul podio il Gran Maestro della Filologia Christopher Hogwood. E con diversissimi approcci a un capolavoro che resta un unicum nella storia della musica. Dovrà qualcosa al masque inglese, all'opéra-ballet francese, al nascente melodramma italiano la Dido di Purcell che andò in scena nel 1689 in un Collegio femminile a Londra, certo è un modernissimo esempio di intensità e concentrazione drammatica, di sapiente alternanza tra recitativi, arie e cori e di pura bellezza musicale, con ornamentazioni delicate, sorvegliati abbandoni lirici, finissima strumentazione. McGregor, rappresentante di una generazione di coreografi britannici che conoscono bene la tecnica accademica, hanno respirato il post-neoclassicismo di Forsythe ed hanno fortissima sensibilità contemporanea – contrariamente alla collega Waltz non ha scelto la strada di un teatrodanza che "doppia" l'azione dei cantanti. Al contrario ha dato alla danza una valenza trascendente, parallela allo sviluppo drammaturgico, affidando al corpo tutte le emozioni suscitate dalla vicenda. Nel Prologo, con brani tratti da altri lavori di Purcell, gli eccellenti danzatori scaligeri condensano slanci, abbandoni, tensioni ed anche compiacimenti estetici della partitura, poi intervengono qua e là, testimoni pulsanti del dramma della Regina e del suo amore impossibile per Enea. McGregor è anche efficace regista e ottiene dai cantanti un'umanità, una spontaneità di gesti che non contrastano con l'aulicità del contesto. Essenziali, evocativi, stupendi scene e costumi, appropriatissimo il cast vocale, esemplare la guida di Hogwood.

Note: Primi ballerini Robert Tewsley, Sabrina Brazzo, Marta Romagna

Interpreti: Dido: Sarah Connoll; Aeneas: Brandon Jovanovich; Belinda: Marie Arnet; Second woman: Adriana Kucerova; Sorceress: Sara Fulgoni / Julianne Young; First witch: Anna Chierichetti; Second witch: José Maria Lo Monaco; Spirit: Nicola Marchesini; First sailor: Philippe Do; Primo ballerino ospite: Robert Tewsley

Regia: Wayne McGregor

Scene: Hildegard Bechtler; Luci: Lucy Carter

Costumi: Fotini Dimou

Coreografo: Wayne McGregor

Direttore: Christopher Hogwood

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

A Baden-Baden apertura in grande stile del Festival di Pasqua con l’opera di Richard Strauss con i Berliner Philharmoniker diretti da Kirill Petrenko

classica

Eseguita per la prima volta in Italia la Sinfonia dedicata a quei tragici giorni del 1944 dall’americano William Schuman

classica

 La prima esecuzione della composizione di Matteo D’Amico e Sandro Cappelletto scritta in ricordo dell’eccidio nazifascista di ottant’anni fa