Crociate di ieri e di oggi

Molto bene la musica, molto male la messinscena: unanime il giudizio finale del pubblico alla prima dei Lombardi alla Prima Crociata al Comunale di Firenze, con l'ispirata direzione di Roberto Abbado, un cast notevole dominato da Erwin Schrott (Pagano), Ramon Vargas (Oronte) e Dimitra Theodossiou (Giselda), e la banale e poco felice attualizzazione impressa dalla regia di Paul Curran.

Recensione
classica
Teatro Comunale di Firenze Firenze
Giuseppe Verdi
25 Settembre 2005
Si è aperta con I Lombardi alla Prima Crociata la stagione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. E' di crociate, di "scontro di civiltà" che si parla, e dunque far finta di niente sarebbe forse impossibile. Ma l'attualizzazione, nelle scene iperstilizzate e in verità alquanto brutte di Kevin Knight, ha preso davvero la mano al regista Paul Curran, in un'orgia di tute mimetiche, truppe d'assalto, pellegrini con zainetto simil-Papa boys and girls, allusioni (nella famosa "battaglia" strumentale) alle torture di Ahbu Graib e Guantanamo, preoccupandosi il regista scozzese di esprimere la sua più che legittima posizione contro le guerre di oggi, ma restando fondamentalmente estraneo allo spirito del melodramma romantico, i cui nodi drammatici erano abbandonati ad una certa qual genericità di intenti e di espressione. Chi ha reso davvero giustizia ad una doverosa rilettura del giovane Verdi in tutti i suoi aspetti è stato Roberto Abbado, nell'infiocchettatura gagliarda e battagliera ma anche nel respiro romantico che può rendere ispirato ed emozionante il famoso chitarrone verdiano (ci è sembrata questa la dote migliore della direzione a partire dal grande concertato del primo quadro), nell'evidenza dell'isolato splendore di gioielli melodici come "La mia letizia infondere" e della sublimità di episodi come il terzetto Oronte-Giselda-Pagano, che spiccano in una partitura raramente "bella", tutt'altro, ma carica dell'energia drammatica verdiana. Cast pienamente soddisfacente, in cui spiccavano Erwin Schrott, Pagano, con la sua voce di basso-baritono fresca e molto bella e la sua presenza scenica di impatto immediato (ma più credibile come fascinoso bandito che come eremita macerato nella penitenza), Ramon Vargas, un Oronte apparso senza pecche nella scienza del canto, e Dimitra Theodossiou, generosa e convincente soprattutto nello scatto eroico delle cabalette. Trionfo finale per il cast e il direttore e unanime, rumorosa e inappellabile condanna per la messinscena.

Note: Nuovo allestimento

Interpreti: Arvino: Massimiliano Pisapia (25 settembre, 2 ottobre) / Domenico Gheggi (27, 29, 30 settembre, 4 ottobre); Pagano: Erwin Schrott (25, 27, 30 settembre, 2 ottobre) / Giovanni Battista Parodi (29 settembre, 4 ottobre); Viclinda: Katia Pellegrino (25, 27 settembre, 2, 4 ottobre) / Daniela Schillaci (29, 30 settembre); Giselda: Dimitra Theodossiou (25, 27, 30 settembre, 2, 4 ottobre) / Katia Pellegrino (29 settembre); Pirro: Marco Spotti; Un Priore di Milano: Enrico Cossutta; Acciano: Cesare Lana; Oronte: Ramon Vargas (25, 27, 30 settembre, 2, 4 ottobre) / Massimiliano Pisapia (29 settembre;  Sofia: Daniela Schillaci (25, 27 settembre, 2 ottobre) / Marcella Polidori (29, 30 settembre, 4 ottobre)

Regia: Paul Curran; Luci: David Jacques

Scene: Kevin Knight

Costumi: Kevin Knight

Orchestra: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Direttore: Roberto Abbado

Coro: Coro del Maggio Musicale Fiorentino

Maestro Coro: Piero Monti

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo