Con Mozart non si scherza
Ottimo cast, ma noiosa la regia, sebbene gli inizi sembrassero promettere grandi sviluppi.
Recensione
classica
La particolare drammaturgia dell'Idomeneo di Mozart lascia spazio a moderni approcci di regia. Il regista Nicolas Brieger apre la rappresentazione con scene che potrebbero provenire dalla CNN: soldati in tuta mimetica e mitra e, in una fossa, dei prigionieri, le donne con il velo sul capo, gli occhi bendati gli uomini. I riferimenti alle guerre più recenti sono palesi. Quello che lascerebbe presagire una regia interessante e di forte impatto emotivo, si rivela nello svolgimento, statico e noioso. La scena è quasi immobile e la regia non offre imponenti colpi di scena, a prescindere da alcune trovate extra-sceniche come rumori di guerra e innesti postmoderni.
L'orchestra deve quindi prendersi carico in tutti i sensi di catturare l'attenzione del pubblico con brillantezza esecutiva e investigando tutti i differenti registri poetici della partitura mozartiana. Non manca alternanza e varietà nella resa delle varie situazioni drammatiche; convince anche la capacità di destreggarsi tra gli innumerevoli caratteri musicali di questa splendida partitura, incredibile nella sua modernità, eppure il suono del tutti risulta spesso ovattato, un po' spento e lontano, se si pensa alle dimensioni e all'acustica ideale del Theater an der Wien. Stanchi i cantanti, ma imponente nella sua coerenza drammatica Kurt Streit nella parte principale. Heidi Brunner (Idamante) è sicura e espressiva nelle colorature, ma è Maria Bengtsson (Ilia) a brillare tra le parti femminili per leggerezza e grazia nella presenza sulla scena. Bravi anche gli altri protagonisti e il coro che ha saputo sottolineare momenti di intensificazione drammatica come la tragedia dell'affondamento dela nave alla fine del secondo atto.
Note: nuova produzione
Interpreti: Idomeneo: Kurt Streit, Idamante: Heidi Brunner, Ilia: Maria Bengtsson, Elettra: Regina Schörg, Arbace: Mathias Zachariassen, Gran Sacerdote: Robert Wörle, La Voce: Kwangchul Youn
Regia: Nicolas Brieger
Scene: Hans Dieter Schaal
Costumi: Jorge Jara
Coreografo: Janko Kastelic
Orchestra: Radio Symphonieorchester Wien
Direttore: Bertrand de Billy
Coro: Festival-Chor KlangBogen Wien
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