Per Cherubini Muti torna fiorentino

La Messa Solenne "per il principe Esterhazy" ossia la riscoperta di un capolavoro. Per il suo ritorno in una città che non lo ha mai dimenticato, Riccardo Muti rende omaggio ad un grande compositore fiorentino di nascita, parigino d'adozione, europeo nel pensiero musicale: Luigi Cherubini.

Recensione
classica
Teatro Comunale di Firenze Firenze
Luigi Cherubini
04 Febbraio 2005
Per il ritorno sul podio da cui è partita nel 1968 la sua carriera di direttore, Riccardo Muti ha scelto la Messa Solenne "per il principe Esterhazy" in re minore per soli, coro e orchestra (1811) di Luigi Cherubini. Non è certo il primo omaggio di Muti all'austera e intimamente drammatica musa del compositore nato a Firenze, che Beethoven considerava secondo solo a sé; ma questo in particolare è un lavoro di straordinaria rilevanza, in cui niente è intenzionalmente seducente ma in cui ogni segno è studiato e ricco di senso. La lettura limpida e classica ma ricca di tensioni e accensioni profonde di Muti ne illumina i tratti fondamentali: il combinarsi di logica musicale moderna e stilemi antichi trasformati in profilature ardite e peregrine, la plastica ma scabra evidenza di luoghi come l'Incarnatus - Passus - Crucifixus del Credo, o, al contrario, la misteriosa rarefazione dell'introduzione orchestrale del Kyrie e dello stupefacente Benedictus; quasi una sorta di altro versante, franco-italiano e più icastico, del classicismo musicale, avente le sue radici in Gluck e i suoi approdi in Berlioz. L'esecuzione ci ha permesso di godere lo spettacolo dell'assoluta aderenza fra il gesto del direttore e ciò che accade nel suono. Ottima la prestazione dell'orchestra e coro (quest'ultimo preparato da Piero Monti) del Maggio Musicale Fiorentino, inappuntabile per qualità singole e signorilità d'espressione il quartetto solistico, Ruth Ziesak, Marianna Pizzolato, Herbert Lippert e Ildar Abdrazakov, cui validamente si aggiungono Sara Allegretta e Samuele Simoncini per il sestetto dell'Incarnatus. Successo memorabile.

Interpreti: solisti: Ruth Ziesak (soprano) Marianna Pizzolato (mezzosoprano) Herbert Lippert (tenore) Ildar Abdrazakov (basso) Sara Allegretta (II soprano) Samuele Simocini (II tenore)

Orchestra: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Direttore: Riccardo Muti

Coro: Coro del Maggio Musicale Fiorentino

Maestro Coro: Piero Monti

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo

classica

Napoli: per il Maggio della Musica

classica

Nuova opera sul dramma dell’emigrazione