Cenerentola nella cucina gialla

Al Petruzzelli dirige Pidò, regia di Daniele Abbado

Recensione
classica
Teatro Petruzzelli Bari
Gioachino Rossini
07 Aprile 2010
A pochi mesi dal "Midsummer night’s dream" di Britten che ha inaugurato a ottobre l’opera al Petruzzelli, Daniele Abbado è tornato a Bari per la prima di "Cenerentola", coprodotta col Valli di Reggio Emilia, e in collaborazione con l’ente lirico di Cagliari e l’Opéra di Nizza. Coerente con gli elementi che contraddistinguono le sue riletture (le scene grigie, gli elementi calati dall’alto, qui scale, lampadari di cristallo e persino la cucina, e un certo sentore espressionista), Abbado ha prediletto il registro drammatico della giovane orfana di madre, abbandonata dalla sorte a un patrigno crudele, a quello del puro gioco rossiniano. Il giallo della cucina anni settanta, che nel finale (quando tutto s’avviluppa) si raddoppia insieme al suo riflesso, le luci plumbee e violacee, e l’austerità dell’impianto generale non aiutano a far risaltare lo smalto della partitura. C’è sentore di tristezza e malinconia anche nelle note dell’ouverture diretta da Evelino Pidò che nei passi strumentali rallenta i tempi e non facilita la fusione tra buca e palcoscenico, soprattutto durante gli interventi corali. La forza dell’allestimento sono le voci, a cominciare da quella della protagonista, José Maria Lo Monaco, al debutto nel ruolo. La sua interpretazione ha eleganza, intensità senza forzature e passione. Le gigionerie sono riservate a Roberto De Candia (Dandini, con tanto di maniche a sbuffo), che nella sua Puglia fa il pieno degli applausi, mentre Nicola Ulivieri (Alidoro) è tutto rigore e autorità. Letteralmente principesco, con legittima timidezza e algidità, Maxim Mironov (Don Ramiro). Giustamente sbruffone il Don Magnifico di Paolo Bordogna, e insopportabili quanto basta le sorellastre di Eleonora Cilli e Alessandra Volpe.

Note: Coproduzione con il Teatro Valli di Reggio Emilia ed in collaborazione con il Teatro Pierluigi da Palestrina di Cagliari e l’Opéra de Nice. L'opera sarà un dvd Dynamic.

Interpreti: Josè Maria Lo Monaco (Angelina), Maxim Mironov (Don Ramiro), Roberto De Candia (Dandini), Nicola Ulivieri (Alidoro), Paolo Bordogna (Don magnifico), Eleonora Cilli (Clorinda), Alessandra Volpe (Tisbe).

Regia: Daniele Abbado

Scene: Gianni Carluccio

Costumi: Giada Palloni

Coreografo: Alessandra Sini

Orchestra: Orchestra della Fondazione Petruzzelli

Direttore: Evelino Pidò

Coro: Coro della Fondazione Petruzzelli

Maestro Coro: Franco Sebastiani

Luci: Guido Levi

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse

classica

Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival

classica

Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo