A Bruxelles un Don Pasquale contemporaneo

Successo per Pertusi, Altinoglu, Pelly

Don Pasquale
Don Pasquale
Recensione
classica
La Monnaie, Bruxelles
Don Pasquale
09 Dicembre 2018 - 23 Dicembre 2018

E’ un piacere innanzitutto ascoltare l’Orchestra della Monnaie che, ben stimolata dalla direzione musicale appassionata di Alain Altinoglu regala, sin dalle prime battute dell’overture, una lettura particolarmente godibile, netta e brillante, della musica di Donizetti così ricca di motivi e differenti tempi d’esecuzione che si susseguono uno dopo l’altro e qui benissimo delineati. L’idea poi del regista Laurent Pelly di ambientare la storia di Don Pasquale in un decor contemporaneo funziona benissimo, ed è oltretutto rispettosa della volontà di Donizetti che aveva voluto ambientare l’intreccio ai suoi giorni, quindi in un contesto in cui gli spettatori potessero perfettamente rispecchiarsi. E’ una messa in scena «all’osso», come l’ha definita lo stesso regista che l’ha realizzata nel 2014 per l’Opera di Santa Fe e prima di adesso ripresa soltanto l’anno successivo al Liceu di Barcellona. Ben ha fatto la Monnaie a proporla, con la sua essenzialità che si rivela, sopratutto nel secondo tempo, composta da piccole-grandi idee d’effetto che non fanno rimpiangere allestimenti ben più sontuosi : ad esempio, la soluzione di presentare letteralmente la casa sottosopra, con la poltrona che pende dal soffitto, dopo il matrimonio di Don Pasquale con Norina ; oppure la luna romanticamente portata a mano da Ernesto e piazzata sopra il tetto prima della serenata ; ed il grigiore iniziale della vecchiaia si illumina ben presto di tocchi di tinte accese giovanili. Al successo della serata contribuisce  il cast, noi abbiamo assistito alla prémiere con il primo cast, che sfodera tutto ottime doti interpretative e la sottile ironia necessaria ad un’opera buffa. Si sa che Laurent Pelly ama far ridere e tutti gli artisti, compreso il coro, si prestano bene a seguirlo nei divertenti movimenti ed espressioni facciali da lui immaginati. Don Pasquale è perfettamente impersonato dal basso Michele Pertusi, che trasuda esperienza e tecnica padroneggiata, al suo fianco il bravo baritono belga Lionel Lhote dalla praticamente perfetta dizione italiana. La giovane coppia di innamorati contrastati, Ernesto e Norina, è affidata a Joel Prietro, la rivelazione della serata, giovane tenore spagnolo che conquista per voce morbida e luminosa, e al soprano Danielle De Niese, una giovane vedova molto sensuale anche quando veste i panni della casta Sofronia, voce potente, a tratti un po’ troppo impetuosa, sopratutto nei primi due atti, perfetta nel finale. Una menzione merita anche il giovane basso italiano Alessandro Abis  che ben interpreta il Notaro, e senza avere bisogno di parrucca per essere perfetto per la parte. Anche il secondo cast si annuncia di tutto interesse con Pietro Spagnoli nella parte di Don Pasquale, il baritono russo Rodion Pogossov in quello di Malatesta, l’italiano Anicio Zorzi Giustiniani al suo debutto nella parte di Ernesto, il soprano belga Anne-Catherine Gillet come Norina. 

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