Boulez chiude Mito

Ha diretto il suo Pli selon Pli

Recensione
classica
MITO Settembre Musica Milano
22 Settembre 2011
Cinquant’anni e non sentirli. Anzi, più d’ottant’anni e non sentirli. Pli selon pli (1957-1962) è universalmente considerato il capolavoro per voce e orchestra del buon ultraottantenne Pierre Boulez (classe 1925), accolto trionfalmente (dopo la tappa torinese) per l’ultimo concerto di Mito a Milano. I cinque movimenti modellati su alcuni versi e poesie di Mallarmé si dipanano con grande varietà lungo oltre l’ora di musica che il folto pubblico della Sala Verdi del Conservatorio di Milano ha ascoltato in religioso silenzio. Pezzo non facile, beninteso, in certe sue asprezze vocali, nei lunghi momenti di stasi, nella disgregazione del materiale melodico: eppure, ancora oggi è un brano che affascina e, detto biecamente, non annoia mai. Certo, Pli selon pli è un lavoro pienamente inserito nel suo tempo, gli anni Sessanta sono lì ad ogni nota e parola intonata: eppure, ogni tanto ricordarsi da dove veniamo e cosa sono state realmente le seconde avanguardie può essere molto istruttivo per ragionare sul presente. Oltretutto, niente di meglio che farlo con chi quegli anni ha contribuito a renderli mitici e oggi ancora ne porta incisi nella pelle e nelle partiture i segni: Boulez, con l’Ensemble Intercontemporain affiancato dal Lucerne Festival Academy Ensemble, esegue oggi questi lavori con un rigore, un senso dell’ineluttabilità del tempo e dello spazio che possono lasciarti senza fiato: i complessi sono straordinari nel seguire con precisione metronomica i gesti geometrici di Boulez, Barbara Hannigan è un agguerritissimo soprano capace di superare le asperità vocali richieste e dare senso ad ogni parola cantata, pronunciata o soffocata. Alla fine, l’immagine più toccante della serata è quella di un Boulez che per dirigere, oggi, ha bisogno di due fari enormi puntati sul leggio e un paio di occhiali spessi: anche per lui, come per il suo brano, il tempo ha lasciato tracce tangibili ma non ha scalfito quelle dell’anima.

Interpreti: Barbara Hannigan, soprano

Orchestra: Ensemble Intercontemporain e Lucerne Festival Academy Ensemble

Direttore: Pierre Boulez

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