Baustelle crescono

Il tour sold out del nuovo "Fantasma" approda a Torino

Foto Federica Givone
Foto Federica Givone
Recensione
pop
Torino
08 Marzo 2013
I Baustelle sono cresciuti. Lo hanno dimostrato, poche settimane fa, con l’uscita del loro sesto disco, [i]Fantasma[/i], decisamente più complesso e interessante del precedente [i]I mistici dell’Occidente[/i], e forse il migliore dell’intera discografia della band toscana. Lo dimostra il loro nuovo modo di concepire le esibizioni dal vivo, meno rockettare e piacione rispetto agli anni scorsi, a vantaggio invece della cura del dettaglio, degli arrangiamenti e della qualità della performance. La prima parte del live torinese è interamente dedicata al nuovo disco, le cui canzoni vengono riproposte in modo abbastanza fedele alla versione da studio ma in sequenza diversa. Si parte con “Il futuro”, il brano forse più memorabile di [i]Fantasma[/i], ed è subito chiaro che Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi, leader e voci dei Baustelle, non si sono seduti sugli allori di un successo commerciale e di critica decisamente insolito per il panorama italiano, lavorando innanzitutto sul loro modo di cantare, vero tallone d’Achille delle esibizioni passate. “Nessuno”, “Il finale”, “Monumentale” e “Diorama” si succedono senza soluzione di continuità – giusto un “grazie” di tanto in tanto – in un discorso sul tempo e sulla morte profondo, lugubre, pessimista, ma non privo di una certa ironia. Nella seconda parte del live trovano invece spazio brani più ritmati e orecchiabili, ma anche – o forse soprattutto, considerata l’insistenza con cui molti, evidentemente fan della prima ora, si sgolano implorando le “classiche” “Gomma” e “Le vacanze dell’ottantatré”– molti successi del passato, tra cui “Il corvo Joe”, “La guerra è finita”, “Alfredo” e una versione rallentata di “Charlie fa surf”. Francesco e Rachele, spalleggiati come sempre dal chitarrista Claudio Brasini, si cimentano anche nella cover di “Col tempo sai” di Léo Ferré, e chiudono con “Andarsene così”. Un memorabile concerto sold out che nemmeno qualche piccolo intoppo tecnico è riuscito a guastare.

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