Ascolto, dunque vedo?...

Nel concerto audiovisivo di Barrière/Saariaho in luce la perfezione realizzativa

Recensione
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Romaeuropa Festival Roma
01 Ottobre 2010
Il Romaeuropa Festival, sempre attento a nuovi fenomeni di interazione creativa tra le arti stimolati dalla tecnologia, ha proposto un "visual concert" la cui regia audio-video è stata curata da Jean Baptiste Barrière: compositore egli stesso, Barrière insinua entro questa tipologia di performance l'elaborazione in tempo reale della forma del segnale video, con l'intento di connotarlo artisticamente in parallelo all'elaborazione audio del segnale. È il modo operativo sviluppato su alcuni brani della compositrice finlandese Kaija Saariaho, nella cui produzione è facile cogliere il principio cosiddetto spettralista: determinazione di uno spettro armonico di riferimento, e - nel caso della Saariaho - lavoro di filtraggio su alcune zone dello spettro, senza pregiudicarsi un'evoluzione melodica di questa selezione. Ciò la rende intrisa di un colore traslucido, smaltato, ma mai esteriormente esuberante; caratteristiche che la rendono insieme ideale e pericolosa a una combinazione sinestesica. Di gran fascino il primo brano: le immagini del violoncellista Vittorio Ceccanti (assai bravo, come tutti i componenti del Comtempoartensemble) vengono campionate, quasi immobilizzate e poi sottilmente virate e rifratte, sì da rendere evidente la dialettica tra trascolorarsi della superficie sonora e invarianza del materiale armonico, tipica dello spettralismo. La combinazione video-musicale non riesce però a tenere questo passo nei seguenti brani, apparendo sempre più esornativa, e lasciando il primo piano percettivo alla musica, soprattutto quella rigorosa e plasticamente modellata in un unico ampio gesto formale di Lichtbogen. Più convincente la combinazione in "Violance" di Barrière, poiché agevolata dalla narratività del brano e da una più costruita incidenza delle immagini non-live.

Interpreti: Contempoartensemble Vittorio Ceccanti, violoncello Maria Elena Romanazzi, soprano Duccio Ceccanti, violino Antonio Caggiano, percussioni

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