Alla ricerca di Federico II

Jesi celebra il suo più illustre figlio con la prima assoluta dell'opera di Tutino e Di Leva scritta 12 anni fa e rivista e abbreviata per l'occasione

Recensione
classica
Teatro Comunale Pergolesi Jesi
Marco Tutino
01 Ottobre 2004
La prima versione del Federico II di Tutino, scritta 12 anni fa per Bonn e mai rappresentata, durava più di 4 ore e forse riusciva a condensare la vita di un personaggio straordinario sotto ogni aspetto, che in poco più di cinquant'anni ha accumulato quanto sarebbe bastato per dieci vite. Ma questa versione ridotta a due ore scarse ci presenta un Federico II ectoplasmatico, immerso in melanconiche meditazioni, da cui si riscuote solo per decretare condanne spietate a amici e nemici. La sua figura prende consistenza solo nel secondo atto, il più snello dei due, incentrato su pochi avvenimenti di grande rilievo tragico, come la guerra contro Parma, la condanna del fido consigliere Pier delle Vigne, la morte. Lo spettacolo accentua le carenze drammaturgiche: regia semioratoriale di Valter Malosti, luce perennemente grigiastra, abolizione dei previsti interventi d'un teatrino di pupi siciliani, proiezioni scontate di miniature, di nuvole tempestose e inoltre d'un falco in volo, che rappresenterebbe lo spirito dell'imperatore. La musica è indubbiamente più gradevole ma raramente si spinge oltre la funzione di sfondo sonoro (non si può fare a meno di cogliere una sia pur lontana parentela con Nyman) o di descrizione dell'ambiente (toni gregoriani per suggerire atmosfere medioevali), quando non si accontenta di un gioco piuttosto superficiale di citazioni accessibili a qualsiasi appassionato d'opera (Verdi, Puccini) o un po' più nascoste (Musorgsky, Prokofiev). Ma quando decide di affrontare il nucleo drammatico dei fatti, Tutino sa essere incisivo, nonostante il suo linguaggio neo o post qualcosa, che non brilla per originalità e personalità. La musica era ben servita dal direttore Stewart Robertson e dai cantanti (citazione speciale per il protagonista Randal Turner e per Michela Sburlati, Keith Olsen e Mark Milhofer). L'omaggio di Jesi al suo figlio più illustre è dunque riuscito solo in parte ma per presentare una novità assoluta è stato giusto rischiare.

Note: prima esecuzione assoluta

Interpreti: Randal Turner (Federico II), Michela Sburlati (Isabella), Laura Cherici (Violante), Keith Olsen (Pier Delle Vigne), Mark Milhofer (Enrico), Manrico Signorini (Omar e Michele Scoto), Filippo Bettoschi (Papa Innocenzo e Berardo di Castacca)

Regia: Valter Malosti

Scene: Paolo Baroni

Costumi: Patrizia Tirino

Coreografo: Tommaso Massimo Rotella

Orchestra: Orchestra Filarmonica Marchigiana

Direttore: Stewart Robertson

Coro: Coro Lirico Marchigiano "Vincenzo Bellini"

Maestro Coro: Carlo Morganti

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