Archèos dalle tenebre alla luce

La Biennale di Venezia propone dal prossimo Carnevale un’installazione ispirata al Flauto magico curata da Damiano Michieletto per festeggiare i 1600 anni della Città di Venezia

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Il Forte Marghera
Il Forte Marghera

Per celebrare i 1600 anni della Città di Venezia, La Biennale di Venezia presenta un progetto speciale del proprio Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) in collaborazione con il Teatro La Fenice di Venezia. Si tratta di “Archèus. Wunderkammer dal Flauto magico”, una installazione di Damiano Michieletto realizzata con Ophicina, laboratorio creativo attivo nell’arte contemporanea fondato dallo stesso Michieletto con Paolo Fantin, Alessandro Carletti e Matteo Perin.

Il progetto si basa su una fusione di codici artistici, in cui la teatralità musicale del Flauto magico di Mozart incontra le forme estetiche contemporanee. In “Archèus”, termine alchemico che indica il principio attivo che abita al cuore degli elementi e ne custodisce la vitale potenza di trasformazione, i partecipanti verranno immersi in un ambiente concepito per stimolarne la percezione, attraverso la natura multimediale dell'opera lirica e a una struttura narrativa fiabesca, che riprende l’idea della trasformazione dei protagonisti del Flauto magico. Come quello di Tamino, anche il cammino di “Archèus” si realizzerà attraverso cinque stanze in un simbolico passaggio dal buio alla luce. In ogni stanza una sorgente sonora amplificherà lo spazio percettivo con brani tratti dal Flauto magico nell’edizione del Teatro La Fenice di Venezia del 2015, con la direzione di Antonello Manacorda e la regia di Michieletto.

Archèus aprirà i battenti in occasione del Carnevale Internazionale dei Ragazzi programmato fra il 19 e il 27 febbraio 2022 a Forte Marghera (Edificio 29). L’iniziativa proseguirà fino a giugno 2022, in contemporanea con i primi mesi di apertura della Biennale Arte, la cui inaugurazione è in programma il 23 aprile, e a ridosso dell’inizio dei festival di Teatro e Danza, che si svolgeranno fra il giugno e il 3 luglio e fra il 22 e 31 luglio rispettivamente.

Come la mostra “Le muse inquiete. La Biennale di fronte alla Storia” realizzata ai Giardini dell’Arsenale nell’estate del 2020, anche “Archèus” si iscrive nel nuovo corso che La Biennale ha intrapreso per offrire appuntamenti di alta qualità e intrattenimento a un pubblico sempre più ampio.

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