Un piano di emergenza per Salisburgo

Il Festival di Salisburgo annuncia un piano in tre livelli per gli eventi in programma a Pentecoste e per l’edizione del centenario da luglio 

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Il direttorio del Festival di Salisburgo: Lukas Crepaz, Helga Rabl-Stadler, Markus Hinterhäuser (foto Festival di Salisburgo /Lydia Gorges)
Il direttorio del Festival di Salisburgo: Lukas Crepaz, Helga Rabl-Stadler, Markus Hinterhäuser (foto Festival di Salisburgo /Lydia Gorges)

Malgrado la chiusura delle frontiere, nemmeno l’Austria si salva dall’infezione di Covid-19 e in particolare il Tirolo. Come in tutti gli altri paesi europei, i luoghi di spettacolo sono chiusi dal 16 marzo e lo rimarranno fino al 13 aprile, salvo estensioni.

Il Festival di Salisburgo annuncia un piano di emergenza in tre livelli. Il livello 1 scattato all’inizio dell’emergenza ha portato alla chiusura di uffici e spazi utilizzati per gli spettacoli oltre a operare, quando possibile, il lavoro a distanza per direttorio e amministrazione. Il livello 2 è atteso alla luce delle decisioni che le autorità austriache prenderanno il 15 aprile, che potrebbero avere conseguenze sul Festival di Pentecoste in programma dal 29 maggio al 1 giugno. Markus Hinterhäuser, direttore artistico del Festival di Salisburgo, e Cecilia Bartoli, direttrice artistica del Festival di Pentecoste, stanno valutando possibili modifiche al programma e al piano prove.

Il livello 3 potrebbe scattare il 30 maggio se l’emergenza continua. In quel caso a rischio sarebbe l’edizione del centenario, il cui programma potrebbe subire modifiche sostanziali nell’impossibilità di mettere in atto un adeguato piano prove. 

Ribadendo l’impegno a garantire il più elevato livello artistico ai propri festival, il direttorio sottolinea che la salute ha priorità su qualsiasi aspetto artistico o economico e auspica che le celebrazioni per il proprio centenario possano avvenire secondo il calendario previsto. 

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News in collaborazione con Accademia Nazionale di Santa Cecilia