Dickens all'opera
A Trento "A Christmas Carol" di Iain Bell
Recensione
classica
Parentesi natalizia per la stagione operistica del Trentino Alto-Adige, che porta a Trento in prima nazionale “A Christmas Carol”, secondo lavoro del giovane britannico Iain Bell. Trattasi di un’opera da camera basata su uno dei racconti più conosciuti di Charles Dickens e costruita sulle capacità vocali ed attoriali di un'unica voce tenorile. Interprete protagonista è Mark Le Brocq, cui va il plauso di aver saputo condurre due ore di spettacolo destreggiandosi tra i vari personaggi del racconto, caratterizzando voci ed emozioni in una caleidoscopica mutevolezza di stili e timbri. Iain Bell porta sulla scena Dickens in carne ed ossa - protagonista lui stesso di letture animate per la promozione del suo racconto nel 1850 - e l’intento è compiuto anche grazie all’allestimento della Welsh National Opera (2015) dove scene e costumi ci proiettano in un salotto borghese del XIX secolo, con tanto di orologio a pendolo, frac, candelabri ed alberi di Natale riccamente addobbati. Più interessante nella sua modernità risultava la messinscena di Houston per la prima assoluta nel 2014 (regia di Simon Callow) ma quella allestita a Trento si addice alla musica di un compositore “di vecchio stampo”, come lui stesso si autodefinisce, con lo sguardo a Perotino e la mano di Britten. Se il lavoro nel complesso scorre via velocemente, rimane una finestra aperta sul giovane Bell, prolifico compositore di cicli liederistici molto interessanti per soprano, per tenore e anche per controtenore.
Note: Produzione: Fondazione Haydn di Bolzano e Trento; Allestimento: Welsh National Opera
Interpreti: Mark Le Brocq
Regia: Polly Graham
Scene: Nate Gibson
Costumi: Nate Gibson
Orchestra: Orchestra Haydn di Bolzano e Trento
Direttore: James Southall
Luci: Ceri James
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
Bologna: il nuovo allestimento operistico dell’Orchestra Senzaspine ha debuttato al Teatro Duse
classica
Successo per Beethoven trascritto da Liszt al Lucca Classica Music Festival
classica
Non una sorta di bambino prodigio ma un direttore d’orchestra già maturo, che sa quello che vuole e come ottenerlo