Domingo salva Parsifal

Al Liceu di Barcellona delude la regia di Lehnhoff, ottimi Domingo e la Urmana

Recensione
classica
Grand Teatre de Liceu Barcellona
Richard Wagner
04 Febbraio 2005
Portare in scena un'opera, o meglio un "Bühnenweihfestspiel" (sagra scenica sacra), come il "Parsifal" di Wagner, diventa oggi sempre più un problema per i teatri: bisognerebbe superare i limiti delle concezioni obsolete da cartolina imposte da Wagner senza però tradire la spiritualità del dramma. Le idee purtroppo scarseggiano e si ha spesso una produzione approssimativa come avviene al Liceu di Barcellona dove un regista pur valido come Nikolaus Lehnhoff non riesce a raggiungere un risultato soddisfacente. La sua visione, programmaticamente laica, imprime ai protagonisti una umanità inedita e spesso toccante, a scapito della totale mancanza di elementi "tradizionali" come il Graal e l'ancor più necessario coro di voci bianche. Su questa scia anche le campane sono quasi del tutto sparite a favore della ben più terrena percussione: scelte registicamente comprensibili ma che il maestro Sebastian Weigle avrebbe potuto mitigare se non avesse offerto una prova di professionale routine a capo di una orchestra poco incline all'esecuzione wagneriana. Dal punto di vista vocale, come sempre al Liceu, il cast raduna i migliori interpreti disponibili, a partire dal protagonista Placido Domingo che torna al Gran teatro catalano in forma smagliante. Ovazioni interminabili alla fine delle 5 ore di spettacolo mostrano l'affetto del pubblico corso da ogni parte del mondo per ascoltarlo. Scritta prevalentemente sul registro centrale, Parsifal è uno dei ruoli ideali per la voce attuale di Domingo: bella, tecnicamente salda, ricca di volume, magnetica. Accanto a lui Violeta Urmana è sempre una splendida Kundry, Matti Salminen offre ancora un nobile Gurnemanz e Bo Skovhus un commovente Amfortas. Altrettanto professionale anche il Klingsor di Sergei Leiferkus, le "fanciulle fiore" e il coro, diretto da José Luis Basso.

Interpreti: Domingo, Urmana, Salminen, Skovhus, Leiferkus, Adam

Regia: Nikolaus Lehnhoff

Scene: Raimund Bauer

Costumi: Andrea Schmidt-Futterer

Direttore: Sebastian Weigle

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