Tensione al Carlo Felice

Genova: sciopero il 19 aprile

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Sindacati sul piede di guerra dopo che nei giorni scorsi il consiglio d'amministrazione del Carlo Felice di Genova ha approvato il piano industriale triennale, passo necessario per accedere al prestito ministeriale stabilito dalla legge Bray. Il Carlo Felice ha chiuso il 2013 con un passivo di 3,5 milioni e anche il 2014 è previsto in rosso. Il riequilibrio dovrebbe iniziare con il 2015 e consolidarsi nel 2016, attraverso una serie di interventi strutturali che prevedono, accanto all'aumento di alcuni finanziamenti (in realtà, ancora da reperire), la diminuzione dei costi di produzione e soprattutto la riduzione dell'organico. Si parla di 13 pensionamenti sulla base della legge Fornero e di 23 dipendenti ricollocati in altra sede. Su questo punto, però, i sindacati sono insorti ricordando che i dipendenti del Carlo Felice hanno già sostenuto il peso della crisi e degli errori commessi dai vertici con i contratti di solidarietà negli scorsi anni. No, dunque, a esuberi (l'organico del Carlo Felice è già sottodimensionato, sostengono) e no all'abolizione dell'accordo aziendale. Domani, sabato 19, ci sarà un primo sciopero indetto dalla Cgil e dalla Cisl. Non avrà riflessi immediati su spettacoli in corso, in quanto nella giornata non è previsto nulla. Bloccherà però i lavori di montaggio di "Carmen" il nuovo titolo della stagione operistica che debutterà il 9 maggio. E il rischio di altre giornate di protesta è obbiettivamente realistico. Anche le altre sigle sindacali, infatti, già da tempo in stato di agitazione, non escludono di proclamare scioperi dopo la pausa pasquale se non interverranno fatti nuovi.
r.i.

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