Tutti i colori di Montecarlo

Presentato il programma "Printemps des arts"

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Come ogni anno, le programmazioni del direttore artistico e compositore Marc Monnet, del festival “Printemps des arts di Montecarlo”, si sanno distinguere per la capacità di delineare particolari filoni e percorsi di ascolto che vengono incontro a tutti i gusti, dalla musica antica-rinascimentale fino alla contemporanea. Dopo la maratona mahleriana dell'anno passato, quest'anno i monegaschi si concentreranno su Berlioz e quindi con nuove occasioni ed opportunità per una passerella di compagini orchestrali internazionali come la Frankfurt Radio Symphony, l’ensemble Les Siècles, le Filarmoniche di Nizza e la stessa orchestra del principato. La formula del calendario è quella per la quale vengono concentrati numerosi appuntamenti in ogni fine settimana di primavera- quest'anno dal 17 marzo all'8 aprile - in dense maratone concertistiche, soprattutto quelle pianistiche con, tra le altre, la presenza della talentuosa Hélène Grimaud. Notiamo quest'anno un più diffuso spazio dedicato alla contemporanea, con nuove proposte e commissioni, distribuite all'interno di programmazioni più classiche, di autori come Miroslav Srnka, Michael Jarrell, Michaël Levinas, Patrick Marcland, finanche Ligeti, ma anche - proseguendo lo sforzo di creare immersioni nei linguaggi di oggi - giornate di spettacoli/performance: “Corpi e suoni in movimento”, con teatro, musica, danza e installazioni in programma contemporaneamente in differenti sale dell’Auditorium Rainier III. Molto lo spazio dedicato ai giovani talenti, con spazi concertistici ad hoc, con workshops, tavole rotonde e masterclass. Lo spazio per gli appassionati di musica antica viene quindi riservato alle opere del musicista rinascimentale Claude Lejeune, celebre per quelle ricerche intorno alla prosodia greca, in lavori come il ciclo del Printemps, qui presentato dall'ensemble “Doulce Mémoire”, diretto da Denis Raisin Dadre; quindi ad un appuntamento nella chiesa di Saint-Charles, con l'Huelgas ensemble, diretto da Paul Van Nevel, a interpretare Palestrina, Gombert e Lasso. Non manca un ambito etnico con la partecipazione di una compagine congolese, l’Orchestre kimbanguiste de Kinshasa, che si unirà, probabilmente delineando una particolare fusion o sintesi stilistica, con l'orchestra di casa diretta da Julien Leroy, congiuntamente con il direttore congolese Armand Diangienda Wabasolele. E come i principi rinascimentali, che non si facevano mancare niente, ci sarà un appuntamento denominato “Voyage surprise à Monaco!”, dove il pubblico, verrà trasportato attraverso in diversi luoghi e sale del principato con un programma 'segreto' i cui contenuti verranno resi noti solo all'inizio del concerto, con un pacchetto che prevede: “5 concerti da Bach alla musica contemporanea”.

F.Z.

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