Working with music

Un progetto per studiare in Europa

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Il Progetto Working with Music è nato nell'ambito del programma europeo Leonardo da Vinci dedicato alla formazione professionale. Iniziato nel 2010, Working with Music ha offerto a diplomati dei Conservatori italiani che hanno aderito al progetto, la possibilità di realizzare esperienze di tirocinio in diversi paesi europei sostenendoli tramite l'erogazione di borse di studio e assistenza organizzativa. Promosso e coordinato dal Conservatorio di Frosinone, il progetto ha via via coinvolto un numero sempre maggiore di Istituzioni. Se nella prima edizione, infatti, i Conservatori coinvolti come enti invianti erano tre: Frosinone, L'Aquila e Trieste, nella seconda edizione si sono aggiunti i Conservatori di Genova, Torino e l'Istituto Superiore di Studi Musicali di Livorno e, nella prossima edizione, ci sarà l'ingresso anche dei Conservatori di Monopoli, Padova e Verona. Anche il numero dei diplomati coinvolti è progressivamente aumentato: la prima edizione del progetto ne ha visti 19, la seconda 27 e per la terza si prevede l'assegnazione di 40 borse di studio. Gli accordi intercorsi con i numerosi enti ospitanti siti in diversi paesi europei hanno consentito in questi anni di ritagliare esperienze specifiche e significative in relazione alle singole professionalità espresse dai diplomati che avevano superato la selezione. Nella convinzione di essere un'opportunità per l'inserimento lavorativo di partecipanti con diversi percorsi formativi alle spalle, il progetto si è infatti aperto a tutte le professioni che oggi le istituzioni musicali sono impegnate a sviluppare: strumentisti e cantanti di musica classica, jazz e pop, compositori, direttori di coro e d'orchestra senza trascurare le nuove professioni rivolte al sociale, come i musicoterapisti, e gli esperti nelle nuove tecnologie. Anche per l'attuale edizione, l'unico vincolo per partecipare è il conseguimento di un diploma (di primo, di secondo livello o dell'ordinamento previgente) all'interno di uno dei Conservatori aderenti, nei 4 anni precedenti all'uscita del bando di selezione (Working ). L'avere superato la scommessa inziale di riuscire ad aprire i Conservatori ad una prospettiva europea e la volontà di proseguire migliorando l'offerta formativa, ha spinto gli organizzatori a fare il punto della situazione nel 1° Meeting di Working with Music che si è tenuto al Fiuggi (Frosinone) nel marzo scorso. In questa occasione, la rete operativa formata dai rappresentanti istituzionali, dai diplomati già di ritorno o in procinto di partire e da rappresentanti delle partnerships internazionali si è ritrovata in due giorni intensi di relazioni, riflessioni, presentazioni e tavole rotonde mirati ad una verifica del percorso svolto e alla condivisione di obiettivi e risultati, gioie e difficoltà. Per Lucia di Cecca, referente del progetto, questa esperienza mostra che la prospettiva europea riesce a valorizzare una formazione musicale solida facendo diventare concreta la possibilità di lavorare con la musica. Questa opportunità è stata riconosciuta anche dal dott. Bruno Civello che nell'intervento conclusivo del Meeting, ha sottolineato come una progettazione di sistema, organica e coordinata tra le varie Istituzioni come quella di Working With Music, abbia avuto il merito di permettere anche ai Conservatori di accedere al programma europeo "Leonardo da Vinci" già da tempo in uso nelle Università. Questo senso di opportunità e di crescita personale e professionale grazie ad un'esperienza importante sotto più punti di vista, ci è stato confermato direttamente anche da alcuni vincitori della I edizione per i quali è stata una possibilità per sperimentare come si possa vivere "di musica" facendo di una passione che ha impegnato gran parte della propria vita, una vera e propria professione. Per Massimiliano Scatena, pianista accompagnatore già con esperienza di studio all'estero, i 5 mesi vissuti lavorando all'Escola Superior de Musica di Lisbona, hanno rappresentato la prima occasione in cui ha potuto organizzare da professionista la sua vita intorno alla musica gestendo autonomamente gli aspetti sia organizzativi sia interpretativi con i tanti studenti che ha poi accompagnato agli esami. Anche Stefano Preziosi e Vanessa Perilli, rispettivamente sassofonista e cantate jazz, hanno vissuto il periodo di collaborazione con i gruppi jazz e la big band del Conservatoire à Rayonnement Régional di Cergy-Pontoise Cedex (Francia) e le esecuzioni nelle jam sessions in celebri jazz club di Parigi, come fonte di una grande energia che li sostiene ancora oggi nelle difficoltà tipiche della situazione italiana. Alcuni di loro hanno approfittato dell'impegno lavorativo all'estero anche per continuare a perfezionarsi. E' il caso, ad esempio di Malvina Picariello che ha associato il suo impegno come cantante da camera presso il Referat fur Kirchenmusik di Vienna e le sue collaborazioni per le esecuzioni di concerti durante le Messe solenni e con importanti gruppi vocali, ad un corso di specializzazione al Mozarteum di Salisburgo. Vienna è stata anche la meta di Marco Tocilj, sassofonista jazz che in questa città aveva già fatto l'Erasmus e dove oltre all'intensa attività concertistica, in questa occasione ha collaborato con la Zenith Music production di Vienna per la produzione di un cd. Per tutti è stata sempre un'esperienza di grande valore che come ci ha raccontato Mariano Bulligan apre le idee e fa fiorire le occasioni di suonare insieme ad alto livello. Impegnato presso il Mozarteum di Salisburgo (Austria), Mariano ha lavorato nel ruolo di violoncellista accompagnatore e di collaboratore di musica da camera con il chitarrista Hu Bin nella classe di Mattias Seidel e Marco Tamayo. A Giovanna Riboli che ha lavorato presso la Oude Kerk di Amsterdam (Olanda) come organista e figura di supporto nel coordinamento e nell'organizzazione delle attività musicali della Oude Kerk (concerti, masterclasses, servizi liturgici, concorso Sweelinck), l'eperienza ha proprio cambiato la vita perché Giovanna è rimasta in Olanda a lavorare come assistente nella stessa chiesa. La sua formazione, ci dice, che in Italia non poteva essere un lavoro full time, è adesso diventata un mestiere che in futuro potrebbe darle anche la possibilità di proporsi altrove. Molto interessante è stata anche l'esperienza vissuta da Antonello Moroni e Marzia Zingarelli che hanno lavorato come musicoterapisti presso il Lemmensinstituut di Leuven (Belgio). In un Paese in cui la musicoterapia ha una lunga storia come disciplina scientifica di cura di diverse patologie, hanno svolto attività di osservazione e trattamento in staff musicoterapici presso il centro universitario psichiatrico di Kortenberg partecipando alle attività di improvvisazione strumentale dei corsi del Lemmeninstituut anche con propri pazienti in carico. È possibile seguire lo svolgimento del progetto e conoscere meglio le esperienze dei partecipanti collegandosi con la pagina Facebook del progetto Wfacebook Amalia Lavinia Rizzo

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