Troppo onore per Karajan?

Il saggio “Troppo onore?” esamina le basi storiche, giuridiche e soprattutto politiche dei titoli onorifici concessi dalle Università tedesche e austriache, e non risparmia dettagli sul conferimento della laurea honoris causa al grande direttore austriaco

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Herbert von Karajan
Herbert von Karajan

Fece molto scalpore nel 2015 la revoca della laurea honoris causa al celebre zoologo e premio Nobel per la medicina Konrad Lorenz da parte dell’Università di Salisburgo, che nell’attribuirgli il titolo onorifico aveva ignorato la sua adesione al partito nazionalsocialista. Prendendo spunto da tale episodio, una serie di saggi pubblicati nel volume Zuviel der Ehre? (Troppo onore?) curato da Alexander Pinwinkler e Johannes Koll analizzano il fenomeno dei titoli accademici onorifici da diverse prospettive, storiche, giuridiche e soprattutto politiche.

Nel suo saggio Zwischen Kelsen und Karajan. “Ehrregime” und Vergangenheitspolitik an der Universität Salzburg (Frau Kelsen e Karajan. “Regime d’onore” e politica del passato all’Università di Salisburgo), Pinwinkler offre dei particolari inediti sul conferimento della laurea honoris causa in filosofia al grande direttore austriaco Herbert von Karajan nel 1978 in occasione del suo settantesimo compleanno. Come provano i documenti di archivio dell’Università di Salisburgo, la decisione delle autorità accademiche fu complicata non tanto per la discussione sul noto passato nazista del direttore quanto sulla sua mancanza di risultati scientifici. Si scopre inoltre che l’iniziativa non nacque in ambito accademico ma dal Festival di Salisburgo, di cui il salisburghese Karajan fu direttore artistico fra il 1956 e il 1960 e in seguito membro influente del Direttorio dal 1964, come prova una lettera dell’allora Presidente del Festival Josef Kaut al Presidente della Regione di Salisburgo, Wilfried Haslauer Sr. Fu questi a sollecitare il titolo all’allora Rettore Wilhelm J. Revers, che non rifiutò di rendere omaggio allo “stimato Maestro”, aggiungendo anzi che “sarebbe un grande onore [per l’Università] se Ella mi inviasse conferma sulla disponibilità ad accettare tale onorificenza”.

A poco valse l’accesa opposizione dei rappresentanti degli studenti, secondo i quali la mancanza di risultati scientifici rilevanti prescritta dai regolamenti accademici era illegale. davanti alle argomentazioni del Rettore, che arrivò a sostenere che tale titolo avrebbe portato prestigio all’allora ancor giovane università pur senza negare, almeno internamente, una certa condiscendenza alle pressioni dei politici. In una lettera al Preside della Facoltà di Giurisprudenza, infatti, il Rettore scriveva: “ci saremmo trovati in una situazione estremamente imbarazzante se ci comportassimo come se la nostra università non appartenesse alla città e alla regione di Salisburgo". Alla fine la spuntarono i sostenitori del titolo a Karajan con 30 voti contro i 10 contrari. Interessante come i trascorsi nazisti di Karajan, iscritto al Partito nazionalsocialista dal 1933, non siano mai stati considerati come un ostacolo, nonostante fossero verosimilmente noti alle parti in causa.

 

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