A Pinerolo torna Musica in prossimità

Il 2 ottobre prende il via la due giorni di Musica in Prossimità, uno sguardo trasversale su ricerca, nuove tecnologie, performance e creatività

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Musica in prossimità

Torna a Pinerolo Musica in Prossimità, sesta edizione, appuntamento tra i più trasversali sul fronte della ricerca musicale contemporanea, vetrina internazionale, momento di scambio di idee e progetti sul futuro dei suoni, della performance, tra tecnologie e creatività. Senza piangersi addosso, superando le non poche problematiche logistiche, economiche, organizzative e obbligati ridimensionamenti legati alla pandemia, l’Associazione Metamorfosi Notturne, ovvero il Quartetto Maurice, propone il 2 e 3 ottobre una due giorni come sempre spiazzante.

– Leggi anche: Sciarrino, Chernyshkov: la Musica in prossimità

La vicinanza di set tra loro linguisticamente diversi disegna una ragnatela di stimoli sonori, visivi, nella quale possiamo intravedere l’oggi e il domani della musica. Non solo, nel talk pomeridiano, artisti, musicisti, operatori culturali, approfondiscono, scambiano idee, esperienze, progetti e tecniche, creando una scossa energetica tra le diverse realtà di ricerca nazionali ed internazionali.

Il 2 ottobre avrebbero dovuto aprire i padroni di casa, il Quartetto Maurice, con un programma di grande interesse (Furrer, Baldi, Lanza). Purtroppo per un problema di salute di uno dei componenti la formazione questo evento è stato cancellato e verrà riprogrammato di nuovo. L’apertura di Musica in Prossimità 2020 spetta quindi – al Teatro del Lavoro alle ore 21 – ad Amoeba per due performer, di Fernando Manassero in collaborazione con reConvert. Opera che prevede l’attraversamento da parte del pubblico, che diventa protagonista come ricettore di emozioni, di uno spazio sonoro, struttura dove invenzioni audiovisive sprigionano in un mix affascinante di immagini e suoni elettronici, drammaturgie, gesti e polifonie. Alle 22,30 presso il Circolo Sociale, Francesco Platoni ci delizierà con il suo contrabbasso su repertori contemporanei. Prima con un appassionato omaggio al suo grande maestro Stefano Scodanibbio, prematuramente scomparso nel 2012, eseguendo tre sue composizioni Alisei, Due Pezzi Brillanti e N’Roll. Platoni chiuderà, coinvolgendo anche l’elettronica, con Ultravox I di Stefano Pierini.

Il talk pomeridiano del 3 ottobre – ore 16 Teatro del Lavoro – vede coinvolti José Manuel Serrano, direttore artistico del Distat Terra Festival (Argentina) su “Oltre i confini, nuovi approcci all’ascolto”, Fabrizio Modonese Palumbo su Nuova Musica, necessità e creazione di un network informale e indipendente; chiuderà la presentazione del progetto di registrazione prodotto da Musica in Prossimità. Alle 19, stessa location, ALMARE in All Signs Point to Rome, Diane, dove la pratica dell’autoregistrazione si tramuta in sguardo sulle proprie azioni, anche le più intime. Alla Sala Italo Tajo alle 21 il percussionista Enrico Malatesta è alle prese con Occam Ocean – Occam XXVI di Éliane Radigue, lavoro che prende le mosse dagli studi giovanili sulla musica concreta e il seguente avvicinamento al minimalismo. Il ciclo Occam risente dell’approfondimento della compositrice francese del pensiero buddista, karma e meditazione.

Chiudono Musica in Prossimità 2020 i Satoyama – 22.30 Teatro del Lavoro – con le loro visioni ispirate al jazz nord europeo attraversato dall’elettronica, tratte dal loro terzo album Magic Forest (Auand) (Luca Benedetto tromba, elettronica/Christian Russano chitarra, elettronica/Marco Bellafiore contrabbasso, elettronica/Gabriele Luttino batteria, percussioni, elettronica). 

Ulteriori approfondimenti e informazioni su www.metamorfosinotturne.com 

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