Lo scettro e la bacchetta

Gianni Tangucci racconta il Festival Pergolesi-Spontini

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"Lo scettro e la bacchetta" sarà il titolo dell'edizione 2013 del Festival Pergolesi- Spontini, che quest'anno avrà come filo conduttore dei vari appuntamenti il rapporto tra musica e potere politico. Il festival, dal 5 ottobre al 3 novembre a Jesi ed in altre località della valle dell'Esino, si intreccerà con la stagione lirica di tradizione del teatro "Pergolesi" di Jesi, che propone dal 27 settembre al 24 novembre due nuovi allestimenti: L'Arlesiana di Cilea e Falstaff di Verdi, ed è dedicata al decennale della scomparsa di Franco Corelli. Direttore artistico delle due manifestazioni è Gianni Tangucci, di recente nominato consulente artistico del Maggio Musicale Fiorentino. E' Tangucci ad anticiparci alcuni degli aspetti più rilevanti del festival intitolato ai due musicisti marchigiani: «Partendo dalla celebrazione della grandeur imperiale ai tempi in cui Gaspare Spontini era Generalmusikdirektor del Re di Prussia, Federico Guglielmo III, il Festival attraverso un percorso trasversale e multidisciplinare tra arte, musica e cinema arriva a Wagner e Verdi. Tra le novità , la giornata del 12 ottobre al Teatro Moriconi di Jesi, dedicata al cinema muto degli anni '10 del Novecento con seminari e cineconcerto del più famoso film italiano del cinema muto, il colossal Cabiria (1914), per la regia di Giovanni Pastrone da un soggetto di Gabriele D'Annunzio con musiche di Manlio Mazza su temi di Spontini, Rossini e Gluck. Quando nel dicembre 1908 venne ripresa alla Scala di Milano La vestale, l'opera di Spontini conobbe un significativo ritorno di fiamma, con interessanti ricezioni anche nel cinema muto. E' il caso di Cabiria, le cui musiche nascono dalla rielaborazione di temi preesistenti tratti soprattutto dalla Vestale ed in parte dal Fernand Cortez . Come noto, in un primo momento Pastrone, su sollecitazione di Gabriele D'Annunzio, affidò la composizione delle musiche per l'accompagnamento del film a Ildebrando Pizzetti che però ricusò l'incarico e si limitò a scrivere la famosa Sinfonia del fuoco, riferita a mo' di "evocazione" alla scena del sacrificio, ma i cui rapporti con la pellicola restano alquanto problematici. Al Festival verrà proposta nella sua integrità, per la prima volta, la partitura di Mazza comprendente anche la musica per la scena del sacrificio nel tempio di Moloch, nella versione per piccola orchestra recentemente rinvenuta nella biblioteca del Collegio San Giuseppe di Torino. Nella stessa giornata anche il film Lo schiavo di Cartagine (1910) per la regia di Luigi Maggi e musiche di Osvaldo Brunetti revisionate da Emilio Sala: in entrambe le proiezioni, le musiche originali saranno eseguite dal vivo in prima esecuzione in epoca moderna».
Tra gli appuntamenti di maggiore spessore musicologico, il 25 ottobre al Teatro Pergolesi Corrado Rovaris dirige Orchestra e Coro della Fondazione Teatro Comunale di Bologna nella prima esecuzione moderna della Cantata Gott segne den König! (Dio benedica il re) di Gaspare Spontini per soli, coro e orchestra. «Questa cantata- dice Tangucci- fu eseguita alla Königlichen Oper il 18 dicembre 1826, in occasione della visita a Berlino dello zar Nicola I di Russia. Due anni dopo, Spontini fece dell'inno l'ultimo movimento di una cantata in onore di Federico Guglielmo III di Prussia, ai tempi in cui il compositore era suo Generalmusikdirektor. In questa forma, la composizione fu eseguita a Halle il 10 settembre 1829 e nuovamente a Berlino l'anno seguente. La cantata ci è giunta incompleta, ma è ricostruibile nella sua interezza attraverso la collazione di tre fonti manoscritte, due delle quali conservate presso il prezioso fondo Robert custodito nella Biblioteca Comunale Planettiana di Jesi. Dopo un lungo lavoro durato due anni, il fondo ricco di materiali spontiniani è stato catalogato e archiviato grazie ad un progetto della Fondazione Pergolesi Spontini/Comune di Jesi, finanziato con fondi regionali, a cura di Alessandro Lattanzi. Il materiale d'archivio è ora in procinto di essere completamente digitalizzato». Il Festival si completa con concerti di musica strumentale e vocale, dedicati a musiche verdiane e wagneriane.
Lucia Fava

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