La scomparsa di Cristóbal Halffter a novantuno anni

Riavvicinò la musica spagnola alle avanguardie del ventesimo secolo

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Cristóbal Halffter
Cristóbal Halffter

Cristóbal Halffter, considerato il più importante compositore spagnolo della seconda metà del ventesimo secolo, si è spento a Villafrance del Bierzo il 23 maggio, all’età di novantuno anni. Era nato il 24 marzo 1930 a Madrid da una famiglia di musicisti: erano compositori e direttori d’orchestra i suoi zii Rodolfo ed Ernesto Halffter, che portò a termine l’incompiuta Atlantida di Manuel De Falla, così come compositore e direttore d’orchestra è suo figlio Pedro Halffter, attualmente direttore artistico del Teatro de la Maestranza di Siviglia. 

Studiò composizione al Real Conservatorio Superior de Música de Madrid con Conrado del Campo e ampliò la sua formazione con Alexander Tansman e André Jolivet. Fu la figura più importante di quel gruppo di giovani compositori che intorno al 1950 sentirono la necessità di recuperare il ritardo accumulato dalla musica spagnola a causa della guerra civile e della repressione franchista e abbracciarono le avanguardie musicali di quegli anni per aprire nuove vie alla musica spagnola. Le sue prime opere erano influenzate dal nazionalismo musicale, ma il progressivo contatto con compositori come Dallapiccola, Berio, Maderna e Boulez lo portarono ad avvacinarsi all’avanguardia musicale europea di quegli anni., tanto che dal 1976 al 1978 tenne la cattedra de composizione ai Corsi di Musica Contemporanea de Darmstad. Ma non si accodò supinamente alle regole dell’avanguardia e si forgiò un proprio linguaggio personale.

Il suo ampio catalogo include più di cento composizioni di ogni genere, tra cui tre opere liriche Don Quijote (Madrid, 2000), Lázaro (Kiel, 2008) e Schachnovelle (Kiel, 2013). Nel 1968, gli venne commissionato un brano per celebrare il ventesimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e compose la cantata Yes, speak out, yes, che fu eseguita nel quadro dell’assemblea generale dalle Nazioni Unite a New York.

Come direttore d’orchestra, ha diretto alcune delle principali orchestre europee tra cui la Filarmonica di Berlino, l’Orchestra National de France e la London Symphony Orchestra.

Ha ricevuto vari premi e onorificenze in campo musicale, di cui il primo, sebbene forse non il più importante, venne dall’Italia, il Prix Italia della Rai del 1976.

 

 

 

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