Jazzfest Berlin 2025
La 62a esima edizione dello storico festival berlinese
01 novembre 2025 • 2 minuti di lettura
“Dove correrai quando il mondo sarà in fiamme?”: è questo il motto, preso a prestito dal recente album di Marc Ribot Map of a Blue City, della 62a edizione del Jazzfest Berlin, che si tiene fino al 2 novembre tra le sale della Haus der Berliner Festspiele, i jazz club cittadini A-Trane e Quasimodo, la Chiesa della Memoria e, non da ultimo, nel quartiere popolare e multiculturale di Moabit, dove già nelle due edizioni passate il festival berlinese aveva intessuto con i suoi abitanti un dialogo musicale e di socialità con laboratori, incontri e concerti.
Nel corso di quattro fitte giornate saranno quest’anno coinvolti 120 musicisti provenienti da più di 20 paesi – a conferma dell’apertura cosmopolita che da sempre caratterizza il festival –, in una manifestazione che si preannuncia ricca di statement musicali forti e dalle coloriture di impegno sociale e politico in questi nostri tempi a tinte fosche, tra i generi e oltre i generi, passando anzitutto per il jazz di ricerca e il free, ma toccando anche noise e hip-hop.
Molti i nomi di spicco della scena nordamericana ed europea, alla Haus der Berliner Festpiele, a partire dal trio Niescher/Reid/Salem e dal duo di Vijay Iyer e Wadada Leo Smith, in apertura di festival; per proseguire poi con Signe Emmeluth, David Murray, Makaya MacCraven, Amirtha Kidambi, arrivare a Mary Halvorson con Amaryllis e al settetto di Patricia Brennan, e concludere infine con Pat Thomas e con la Fire! Orchestra di Mats Gustafsson.
A fare da percorso parallelo – in contemporanea con il main stage – set che paiono altrettanto imperdibili nei club, tra cui, di nuovo, nomi eccellenti come ad es. quelli di Marta Sanchez, Tim Berne, The Young Mothers, James Brandon Lewis, Marc Ribot e Mopcut.
Un’edizione che pare felicemente virare verso la sperimentazione e il jazz di ricerca, e di cui racconteremo tra breve.