Il Ministro: assurdi i contratti nei teatri lirici

Il Ministro Bondi durissimo in una intervista a "la Stampa"

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In una intervista rilasciata a Sandro Cappelletto della "Stampa" il 5 ottobre 2008, il Ministro per i beni e le attività culturali, Sandro Bondi (Popolo della Libertà) è stato molto duro e chiaro sulla situazione economica delle fondazioni lirico-sinfoniche, in grave allarme per il taglio del 17% al Fondo Unico per lo Spettacolo, con due commissariamenti in corso e svariate agitazioni sindacali: «I contratti delle fondazioni prevedono 16 ore di lavoro a settimana e notevoli riposi compensativi che, di fatto, permettono di avere un secondo lavoro, che talvolta diventa quello principale dei professori di orchestra. A nessun dipendente, pubblico o privato, è permesso questo. Si pagano 14 o 17 mensilità di stipendio a seconda delle fondazioni. Per non parlare dell'ingessamento completo dell'organizzazione del lavoro con costi salatissimi o dell'automatico riempimento delle piante organiche. Orchestre, cori e maestranze sempre in sovrannumero: più si è, meno turni si fanno, più riposi si usano per lavorare al di fuori. Alla Scala, in questi giorni, qualche sindacato minoritario rifiuta un accordo che prevede migliaia di euro lordi all'anno in più! È un sindacalismo incontrollato e selvaggio che agita sempre lo spettro dello sciopero in vista del 7 dicembre o, in altri teatri, nelle date delle prime. Io dico basta, credo che i cittadini non approvino queste situazioni e questi comportamenti». Il Ministro Bondi intende realizzare con il collega del Lavoro Sacconi una bozza di nuovo contratto nazionale per "addomesticare" il settore, provvedendo poi alla legge di riforma e a una richiesta al Governo di reintegro dei fondi per un settore "economicamente sistemato".

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