I duecento anni dell’Accademia Filarmonica Romana

Inaugurazione con un omaggio a Sinopoli diretto da Fabio Maestri. Le celebrazioni del bicentenario culmineranno con l’Orchestra Mozart e Daniele Gatti

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Il Teatro Argentina
Il Teatro Argentina

La stagione 2021-2022 sarà la duecentesima dell’Accademia Filarmonica Romana: in Italia esiste un’altra istituzione così antica dedita alla musica da camera, la Filarmonica di Bologna. Ma bisogna riconoscere che all’origine la Filarmonica era ben diversa da quella di oggi e che la musica da camera non era in cima ai suoi pensieri.

La stagione che va ad iniziare il 25 ottobre ha la particolarità di recare la firma di due direttori artistici, ovvero Andrea Lucchesini, che ricopre tale incarico fino al 2021, ed Enrico Dindo, che ha curato la programmazione dal gennaio 2022. Ma i due hanno lavorato di buon accordo e non si nota alcuno iato tra prima e seconda parte della stagione. Ne è nato un programma estremamente ricco, che si svolge in varie sedi. Quasi tutti i quattordici concerti di maggior richiamo si svolgeranno nello storico Teatro Argentina (dove ebbero luogo le prime de Il Barbiere di Siviglia,  I due Foscari  e La battaglia di Legnano  e di opere di Jommelli, Galuppi, Gluck, Piccinni, Cimarosa, Mercadante, Donizetti, Giordano, Pizzetti e tanti altri). Due concerti invece si svolgeranno nel moderno Teatro Olimpico.

L’inaugurazione è un omaggio a Giuseppe Sinopoli, che fu legato alla Filarmonica da un rapporto intenso e fruttuoso, culminato nella creazione del gruppo cameristico I Solisti della Filarmonica. Sono in programma Mahler con i Lieder eines fahrenden Gesellen  e i Rückert Lieder  (solista Monica Bacelli) e Sinopoli stesso con Lou Salomé Suite  e Klangfarben. A dirigere l’Ensemble In Canto sarà Fabio Maestri, cui abbiamo chiesto di illustrarci sinteticamente queste due composizioni di Sinopoli: “Klangfarben, è una composizione giovanile, uno 'studio' sulle potenzialità armoniche di una serie tratta da una composizione di Riccardo Malipiero. Frammenti da Lou Salomé, è una suite realizzata per voce e complesso da camera dal figlio, Marco Sinopoli. Lou Salomé, 1981, ultimo lavoro di Sinopoli e unica sua opera, utilizza un linguaggio del tutto differente dalle altre sue composizioni, che si rifà all'amata seconda scuola di Vienna, in particolare a Berg: un lavoro profetico per la via che prenderanno molti compositori”. 

Il 2 novembre Mischa Maisky esegue tre suite per violoncello solo di Bach. Il 18 è di scena un altro celebre rappresentante della grande scuola russa, il violinista Vadim Repin. Il 25 i virtuosi dell’archetto sono quattro: suona infatti uno dei più prestigiosi gruppi da camera degli ultimi decenni, il Quartetto Hagen. Il 4 dicembre è in calendario un momento culminante della stagione, il concerto del bicentenario: Daniele Gatti dirige l’Orchestra Mozart in musiche di Rossini, Stravinskij, Mozart e Aperghis, a cui per l’occasione è stato commissionato un brano dal titolo Contre-jour, le jour. Un altro concerto ideato per i festeggiamenti del bicentenario è quello dell’8 dicembre: un programma a sorpresa con Andrea Lucchesini al pianoforte insieme ad alcuni prime parti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia  e ad alcune voci del coro del Teatro dell’Opera. Il 2021 si chiude con un concerto del pianista Pietro De Maria, il cui programma include un omaggio a Giovanni Sgambati, che fu direttore artistico della Filarmonica.

Il 2022 si apre il 20 gennaio con il primo di due concerti del Quartetto Prometeo (gli altri si svolgeranno nella stagione successiva) dedicati all’integrale dei Quartetti di Šostakovič, uno dei cicli più significativi della musica del Novecento. Il 10 febbraio Lorenza Borrani, Ursina Maria Braun e Alexander Lonquich realizzano un’altra integrale, che richiede un solo concerto, quella dei Trii di Schumann. Dopo il concerto del pianista Gabriele Carcano, Carlo Boccadoro dirige il suo gruppo Sentieri Selvaggi e le cantanti Chiara Osella e Sabrina Cortese in Auden cabaret di Matteo D’Amico: è una nuova versione realizzata per quest’occasione di un lavoro del 2006, in cui s’immagina che i cinque sensi parlino una alla volta, con la vena ironica amara e sferzante che era tipica di Auden, il grande poeta che fu anche librettista per Stravinskij e Britten. Dopo il duo Anna Tifu - Giuseppe Andaloro (violino e pianoforte) la stagione si conclude il 12 maggio con un’immersione nelle opere di Heandel in compagnia del soprano Chantal Santon e di Les Paladins diretti da Jérôme Correas.

La stagione comprende anche tre spettacoli di danza al Teatro Olimpico e una lunga serie di concerti alla Sala Casella, le cui dimensioni non eccessive sono ideali per presentare giovani interpreti e autori del passato poco noti (Fano, Pilati, Orefice) o contemporanei (due concerti monografici dedicati a Vacchi e Vandor e tanti brani di Mesiaen, Berio, Bussotti, Scelsi, Battistelli). Ma non mancheranno Bach, Mendelssohn e altri classici.   

 

 

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