Bologna riparte da Mozart

La stagione del Comunale di Bologna

GD

22 ottobre 2025 • 4 minuti di lettura

Roberto Abbado
Roberto Abbado

Martedì 22 ottobre nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura a Roma è stata presentata ufficialmente la stagione 2026 del Teatro Comunale di Bologna, alla presenza dell’On. Gianmarco Mazzi (Sottosegretario di Stato alla Cultura), Matteo Lepore (sindaco di Bologna e presidente della Fondazione lirico-sinfonica), Gessica Allegni (Assessora alla Cultura della Regione Emilia-Romagna) ed Elisabetta Riva e Pierangelo Conte, rispettivamente sovrintendente e direttore artistico del Comunale. Per la stampa bolognese si è trattata della prima volta nella sede romana, fatto che ha lasciato intendere la volontà di aver fatto le cose in grande. In effetti, l’annuncio della nuova stagione si è fatto attendere non poco, ma l’insediamento di Conte ad appena inizio luglio non ha permesso di fare diversamente, con una stagione che, almeno secondo quanto detto dai relatori, è stata preparata in appena due mesi.

Il 2026 del teatro felsineo è stato concepito come un unico cartellone di eventi che pone sullo stesso livello di importanza e di concezione artistica la danza, la sinfonica e la lirica. La stagione è stata intitolata Verso Itaca, un chiaro riferimento al viaggio di ritorno che riporterà il Comunale nella sede storica all’inizio del 2027, a causa dei lavori di restauro che ancora limitano le attività alla sede provvisoria del Nouveau. Come evidenziato da Lepore e Riva, la sede di Largo Respighi riaccoglierà il suo pubblico con una nuova biglietteria e un bookshop, in modo da garantire nuovi centri di accoglienza a tutti i visitatori. Inoltre, l’anno prossimo inizieranno anche i lavori di restauro della torre scenica e che dureranno alcuni anni, senza, però, interrompere il regolare svolgimento delle produzioni una volta rientrate a casa (in dialetto bolognese “itaca” significa proprio “è la casa”).

Dal punto di vista artistico, Conte sottolinea che l’obiettivo del 2026 è coniugare il passato con il contemporaneo, nonché altre forme creative come il cinema e la canzone popolare. Inoltre, una delle missioni principali è evidenziare la qualità dei giovani talenti della Scuola dell’Opera del Comunale, i quali saranno scritturati nella maggior parte delle produzioni accanto ad interpreti già affermati.

Il cartellone lirico sarà inaugurato da una nuova produzione dell’Idomeneo mozartiano (regia “metafisica” di Mariano Bauduin e bacchetta di Roberto Abbado, al debutto nel titolo), in scena dal 24 gennaio all’1 febbraio; nel cast Antonio Poli (Idomeneo), Mariangela Sicilia (Ilia), Francesca Di Sauro (Idamante) – si tratta di un debutto nei ruoli per entrambe – e Salome Jicia (Eletrra). Dal 21 febbraio all’1 marzo viene recuperato l’allestimento del 2022 di Alessandro Talevi della Traviata; il giovane Leonardo Sini debutta sul podio del Comunale e il cast comprende Adela Zaharia (Violetta), Liparit Avetisyan (Alfredo) e Nicola Alaimo (Germont). L’applaudito allestimento del 2017 di Cavalleria rusticana a cura di Emma Dante verrà accostato alla proiezione di Rapsodia Satanica (1917), film muto di Nino Oxilia con le musiche di Mascagni; il progetto, in collaborazione con la Cineteca di Bologna e in scena dal 21 al 29 marzo, vede sul podio Daniel Oren e nel cast Roberto Aronica (Turiddu), Roman Burdenko (Alfio) e Saioa Hernandez (Santuzza). Dal verismo si passa poi al belcanto che, dal 17 al 22 aprile, verrà omaggiato con Roberto Devereux (regia tradizionale di Alfonso Antoniozzi creata nel 2016 per il Carlo Felice di Genova); sul podio Renato Palumbo e nel cast Francesco Demuro (Roberto), Roberta Mantegna (Elisabetta), Vladimir Stoyanov (Il duca di Nottingham) e Raffaella Lupinacci (Sara). Dal 15 al 19 maggio va in scena in prima mondiale Olympia, opera in due atti di Nicola Campogrande su libretto di Piero Bodrato, che racconta l’amore ai tempi delle IA (regia di Tommaso Franchin); a dirigere l’orchestra felsinea Riccardo Frizza, mentre gli interpreti sono i giovani talenti Isidora Moles (Olympia), Francesco Castoro (Jean Paul Dupont), Candida Guida (Prof.ssa Sherry Hope), Stefan Astakhov (Ing. Lamberto Spallanzani), accanto a un artista d’esperienza come Nicolò Ceriani (Zoltan, imprenditore apolide). Allo stesso modo, debutta sul palcoscenico bolognese Napoli Milionaria, opera di Nino Rota su libretto di Eduardo De Filippo; l’allestimento e la bacchetta sono rispettivamente di Marcelo Lombardero e James Feddeck, mentre il cast vede coinvolti dal 12 al 17 giugno Paolo Bordogna (Gennaro Jovine), Carmen Giannattasio (Amelia) e Mariam Battistelli (Maria Rosaria). Dopo la pausa estiva, gli spettacoli lirici si spostano all’Auditorium Manzoni in forma di concerto: il 23 e 25 ottobre debutta a Bologna Semele, oratorio di Handel, sotto la direzione dello specialista barocco Rinaldo Alessandrini e con gli interpreti Suzanne Jerosme (Semele), Jorge Navarro Colorado (Giove/Apollo), Raffaele Pe (Athamas), Giuseppina Bridelli (Ino/Giunone) e Monica Piccinini (Iris). La stagione lirica termina il 13 e 15 novembre con l’esecuzione di Samson et Dalila di Saint-Saëns, con Roberto Abbado a guidare l’orchestra e le grandi voci di Gregory Kunde ed Ekaterina Semenchuk.