Addio a Paolo Ciarchi

È morto a 76 anni Paolo Ciarchi, grande performer e chitarrista milanese, collaboratore di Dario Fo, Jannacci, Nuovo Canzoniere Italiano...

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La morte di Paolo Ciarchi
Paolo Ciarchi con Dario Fo

È morto questa notte Paolo Ciarchi, musicista, autore, fantasista, rumorista, attore, protagonista assoluto della scena musicale milanese dagli anni Sessanta. 

Nato nel 1942, è proprio intorno al 1960 che Paolo Ciarchi, in effetti, comincia a imporsi come chitarrista sulla scena del cabaret cittadino, in un ambiente fertile in cui cominciano a muovere i primi passi Cochi e Renato, Bruno Lauzi, i primi cantautori della Ricordi, Enzo Jannacci, Dario Fo… Tutti personaggi con cui Ciarchi collabora a più riprese. 

Dal 1964 collaborare con il Nuovo Canzoniere Italiano, partecipando come chitarrista a molti dei più influenti spettacoli del “nuovo” folk revival, compreso il fondamentale Bella ciao, che sconvolge il Festival dei Due Mondi in quello stesso anno e afferma definitivamente la moda del folk in Italia, e il successivo Ci ragiono e canto, con la direzione di Dario Fo. Con Fo Ciarchi collaborerà ancora, e sarà tra i fondatori del Collettivo Nuova Scena (poi La Comune).

È, in effetti, in questi anni il chitarrista di riferimento per quella scena, e impone con il suo stile – per nulla basato su una formazione “popolare” – uno standard destinato a rimanere modello di riferimento per il folk italiano, anche per la riproposta di musica di tradizione orale. Negli anni successivi, Ciarchi accompagna abitualmente musicisti come Giovanna Marini, Paolo Pietrangeli, Ivan Della Mea e continua la collaborazione con il Nuovo Canzoniere Italiano, anche come grafico per alcune copertine.

Nel corso dei Settanta lo si ritrova a fianco di jazzisti e improvvisatori come Paolino Della Porta, Attilio Zanchi, gli Area. A partire dagli anni Ottanta è attivo soprattutto come autore di colonne sonore, e cura le musiche per spettacoli e film; fa teatro, soprattutto, in un originalissimo approccio al mezzo, agli strumenti musicali più o meno convenzionali, al rumore.

Un personaggio unico, anticonvenzionale, che ha attraversato quasi settant’anni di musica e di cultura alternativa italiana, spesso in secondo piano ma sempre – con il suo suono, le sue idee, la sua fantasia – incredibilmente presente.

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